Tesi di Laurea di Davide Roberto in Etnomusicologia (Dams - Musica) Tesi di Laurea in Etnomusicologia di D. Roberto | Page 31
del regime di vita contadino.” 61 De Martino ha ragione nel constatare il
ruolo svolto dalle pulsioni erotiche represse nelle tarantate, in quanto,
queste proprio nel “morso presunto”, potranno render pubblica la loro
sofferenza 62 ed il loro eros precluso tramite la danza.
I tarantati 63 si identificano nella “taranta”, tanto nel ballo che nella
musica. Infatti, la musica che permette il ballo doveva essere “conforme”
a quella emessa dal ragno 64, e capace di curare la tarantata tramite la
danza stessa 65. L’invasata imitava tramite la danza, lo stesso ragno 66. Il
ballo permetteva di esprimere, di rendere pubblica e socializzata l’isteria
della tarantata, tramite stati di eccitazione e di alterazione della
coscienza elevati (la trance). L’isteria socializzata, perché i tarantati
venivano portati a Galatina nella Basilica di San Paolo a chiedere la
grazia e la fine dei loro tormenti sotto gli occhi della gente di paese.
Nel fenomeno ha importanza il ruolo svolto dal Cattolicesimo che non
poteva tollerare l’esistenza di un culto di possessione 67. Il ruolo della
Chiesa è stato importante, in quanto ha sostituito l’immaginario pagano 68
con la figura di San Paolo. Il Santo dei tarantati che concedeva la grazia
e che “parlava” con essi.
La puntura della taranta, inoltre, poneva l’alibi provvidenziale e chi si
abbandonava alla pratica del tarantismo non era più un peccatore, ma una
vittima della tarantola. Quindi, possiamo affermare che il tarantismo, per
le caratteristiche sopra elencate, si pone come “culto di possessione non
dichiarata tale”, proprio per il ruolo intermediaro svolto dalla Chiesa,
61
ERNESTO DE MARTINO, La terra del rimorso, Op. Cit., pag. 269-70.
Infatti in un contesto sociale, quale quello contadino del passato, repressivo, le giovani non avrebbero
mai potuto esternare i loro “stati di eccitazione”, simbolo dell’eros precluso stesso, che veniva esaltato
durante il ballo terapeutico.
63
Erano soprattutto donne, ma vi erano anche gli uomini.
64
I tarantati affermano di sentire un suono emesso dal ragno nel momento in cui essi stesi vengono morsi
o punti.
65
Le esecuzioni della pizzica tarantata che con il ritmo veloce del tamburo e le note del violino
riuscivano a far “scazzicare”, ovvero danzare i tarantati.
66
Questa identificazione, secondo anche gli studi di Gilbert Rouget, in “Musica e Trance”, pone il
tarantismo come fenomeno di possessione dove il tarantato identificandosi con il ragno esorcizzerebbe il
male.
67
Gilbert Rouget in “Musica e trance” analizza il fenomeno della possessione come facente parte al
fenomeno della trance religiosa. In questo caso la trance (stato anomalo e alterato di coscienza transitorio)
è involontaria, in quanto avviene per dominio da parte di uno spirito (nel caso del tarantismo un animale,
il ragno).
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Le origini del tarantismo sono strettamente legate alla cultura dell’Antica Grecia, della Magna Grecia,
della mania e dei culti orgiastici.
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