Tesi di Laurea di Davide Roberto in Etnomusicologia (Dams - Musica) Tesi di Laurea in Etnomusicologia di D. Roberto | Page 14
Il tamburello veniva considerato come strumento rozzo, usato dai
menestrelli, attori, giocolieri, e grazie a questa categoria di suonatori
divenne molto popolare in Italia, in Spagna e nel Sud della Francia 10.
Tra il tardo Rinascimento e il Barocco il tamburello fu estromesso dalla
musica colta e sopravvisse solo come strumento popolare in Spagna e
nell’Italia centrale e meridionale 11. Ma come vedremo la sua presenza è
documentata anche nel Nord Italia e Sardegna.
2.2 Caratteri generali
La distribuzione geografica del tamburello in Italia e la sua
diversa organologia corrisponde, a grandi linee, a quella delle diverse
tecniche esecutive 12.
Esistono molte differenze morfologiche legate all’impiego di diversi tipi
di pelle, alle dimensioni, al tipo di cornici,
al numero,
forma,
dimensione e collocazione dei piattini e infine ai diversi modi di
fissaggio della cornice e della pelle.
La cornice solitamente è di faggio. La costruzione dei tamburelli è
strettamente connessa con quella degli attrezzi domestici ai quali essi
assomigliano molto, e cioè i setacci con le griglie atte a vagliare farine.
Si può anzi dire, non solo che la costruzione delle cornici è identica per i
due oggetti, ma anche che essa è spesso opera dello stesso artigiano, che
taglia le strisce di legno e poi le incurva per mezzo di un doppio rullo
azionato da una manovella. La sovrapposizione dei due oggetti è quasi
totale, e così lo è quella dei due processi lavorativi, non solo per
somiglianza formale, ma anche per il profondo legame che è all’origine
della struttura stessa di tamburello e setaccio e dei materiali necessari
per costruirli. Nella costruzione dei setacci per il tamburello, entra in
mo do determinante anche la concia della pelle animale, nonché il taglio
e la sagomatura del lamierino, tagliato in piastrine usate per rinforzare i
punti critici di passaggio della pelle attraverso il telaio di legno. Tutti
10
GUIDO FACCHIN, Le percussioni, Op. Cit., pag. 239.
GUIDO FACCHIN, Le percussioni, Op. Cit., pag. 239.
12
FEBO GUIZZI, Gli strumenti della musica popolare in Italia, Libreria Musicale Italiana, Lucca,
2002, pag. 59.
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