Tecnologie Meccaniche Ottobre 2024 | Page 59

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PRODUZIONE INDUSTRIALE ( EUROSTAT ) - 2021 = 100
2020 - Q3 2021 - Q3 2022 - Q3 2023 - Q3 2024 - Q3
EU 87,4 100,2 102,1 101,4 NA Area Euro 87,1 100,2 102,4 100,4 NA Germania 94,2 101,8 95,6 100 96,4 Italia 68,6 98,1 101,2 99,7 94,4 Francia 86 100,2 101,2 101,2 102,2 Spagna 85,7 102,1 98,1 102,5 101,9 cavano un calo limitato a 32 punti . Secondo l ’ economista dell ’ Ifo , la Germania soffre per una crisi strutturale ( investimenti troppo scarsi , soprattutto nel settore manifatturiero , e produttività stagnante da anni ) sulla quale si è innestata una crisi economica che si manifesta con la riduzione degli ordini e dei consumi nonostante l ’ aumento del potere d ’ acquisto . In un clima di incertezza , le famiglie preferiscono risparmiare che spendere . Anche la Francia , come la Germania e l ’ Italia , vede la debolezza del suo settore manifatturiero . A luglio la produzione industriale ha registrato un calo dello 0,5 % rispetto al precedente mese di giugno , penalizzata dal calo dello 0,9 % della produzione manifatturiera . Lo ha comunicato l ’ Insee . “ Questo calo segue il rimbalzo dello 0,8 % della produzione industriale osservato a giugno ”, ha precisato in un comunicato stampa l ’ Istituto Nazionale di Statistica e Studi Economici . L ’ Insee ha anche rivisto il dato relativo alla produzione industriale di giugno , che è stata ritoccata al rialzo a + 0,9 % da + 0,8 %. L ’ indice HCOB Flash France PMI del settore manifatturiero è sceso a 42,1 punti dai 44 di luglio . Anche in Francia la crescita è dovuta ai servizi : l ’ indice HCOB Flash France PMI dei servizi è balzato a 55 punti dai 50,1 di luglio . Secondo S & P Global , “ la forte espansione dell ’ attività dei servizi guida il migliore mese di crescita dell ’ economia francese da marzo 2023 ”. Si tratta però dell ’ effetto delle Olimpiadi di Parigi , probabilmente destinato a esaurire la propria forza nei prossimi mesi . La conclusione è che , nel complesso dell ’ Eurozona , la resistenza dei numeri positivi che ci separano dalla recessione , affidata a pochi decimali di punto , dipende dalla residua forza del settore servizi che sta ancora recuperando il crollo della pandemia . Mentre l ’ indice PMI relativo ai servizi è salito a 53,3 da 51,9 di luglio , il PMI manifatturiero al contrario è sceso ancora ( 45,6 da 45,8 di luglio ). Il sentiment dei direttori di produzione è sempre in calo e le aziende stanno riducendo il personale : anche l ’ indice dell ’ occupazione manifatturiera è sceso da 47,0 a 46,6 . I fattori che impattano sfavorevolmente sul settore manifatturiero di tutta l ’ Europa sono numerosi : la contrazione globale della domanda , lo stallo degli investimenti industriali , la fortissima competizione della Cina , che cerca di risolvere le proprie difficoltà a forza di sovvenzioni delle proprie industrie , e infine anche gli effetti delle politiche industriali americane che fra sovvenzioni , incentivi vari , restrizioni commerciali e dazi esercitano una forte pressione competitiva da cui l ’ industria europea è la prima a essere “ toccata ”. Ma all ’ orizzonte , un orizzonte non lontano , si prospetta una questione anche più rischiosa . Si tratta della rivoluzione digitale attualmente in corso , che premia i sistemi industriali capaci di realizzare grandi investimenti nell ’ innovazione tecnologica . Gli unici attori attualmente in campo sono gli USA e la Cina . L ’ Europa subisce le scelte conservatrici delle politiche industriali fatte dalla Germania , rimasta legata a un modello industriale che ha dato grandi risultati per decenni , ma che ora sta saltando . La vera preoccupazione è che i segnali di rallentamento economico dei primi sei mesi dell ’ anno possano trasformarsi in una vera recessione . Allargando lo sguardo fuori dall ’ Europa , un rapporto OCSE fa sapere che il PIL dei Paesi OCSE è cresciuto dello 0,5 % nel secondo trimestre del 2024 come nel trimestre precedente e in linea con le previsioni . La crescita del PIL dei Paesi del G7 è passata dal + 0,2 % del primo trimestre al + 0,5 % del secondo . Un risultato che è fortemente debitore delle buone performance dell ’ economia statunitense .
Nel secondo trimestre il PIL degli USA è cresciuto in termini congiunturali dello 0,7 % e del 3,1 % in termini tendenziali . I numeri dell ’ economia USA sono “ osservati speciali ”, perché da un lato hanno un ruolo importante nel determinare effetti nel resto del mondo , dall ’ altro perché sulla base di essi viene decisa la politica monetaria attuata dalla banca centrale USA , la FED . Il livello dei tassi , dunque . In un momento delicato come quello preelettorale le scelte sono particolarmente difficili . Perché è vero che la crescita è ancora ben più vivace rispetto all ’ Europa , però sta perdendo velocità . La domanda è se l ’ atterraggio sarà soft o hard . Dall ’ altro lato , anche l ’ inflazione è ancora piuttosto lontana dal target del 2 %. Quindi la FED sta fra l ’ incudine di una inflazione che scende troppo poco e il martello di un PIL che potrebbe scendere troppo bruscamente . Il mese scorso , l ’ attenzione era puntata sui dati di agosto del mercato del lavoro : gli analisti attendevano un aumento di 161.000 posti , che invece è arrivato solo a 142.000 . La disoccupazione è però scesa dal 4,3 % al 4,2 %, in linea con le attese . Tanto è bastato per fare assumere al Presidente della FED , Jerome Powell , un atteggiamento molto più possibilista in merito ai futuri tagli del tasso di interesse . Le Borse mondiali hanno reagito positivamente . Ma anche a Francoforte , alla sede della BCE , qualcosa si è mosso . “ C ’ è un rischio reale che la nostra posizione possa diventare troppo restrittiva . Dobbiamo garantire che l ’ inflazione converga verso il nostro obiettivo senza frenare inutilmente l ’ economia , perché abbiamo un disperato bisogno www . techmec . it Ottobre 2024 59