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IL VALORE DELLE FILIERE
di Davide Davò
ALL ’ INTERNO DI CONFINDUSTRIA LEI RICOPRE LA CARICA DI VICEPRESIDENTE PER LE FILIERE E LE MEDIE IMPRESE : PANDEMIA , CONFLITTI , DIFFICOLTÀ DI APPROVVIGIONAMENTO DELLE MATERIE PRIME E DEI COMPONENTI , CARO ENERGIA , AUMENTO DEI TASSI SONO STATI E CONTINUANO A ESSERE FATTORI CHE INCIDONO SULLO STATO DI SALUTE DELLE MEDIE AZIENDE ITALIANE . QUANTO E COME HANNO INCISO QUESTI FATTORI SULLA COMPETITIVITÀ DI TALI REALTÀ ? « La pandemia ha cambiato profondamente ( anche ) il mondo delle imprese perché , alle difficoltà economiche che ha provocato , si sono sommate alcune criticità dovute alle repentine evoluzioni di situazioni già in corso : la crisi geopolitica ( guerra russo-ucraina e medio-orientale ), la crisi economico-sociale ( dovuta non solo alle ricadute del Covid e delle guerre , ma anche alla rapida trasformazione tecnologica ) e l ’ emergenza climatico-ambientale . La competitività delle imprese italiane ha naturalmente risentito pesantemente delle ripercussioni determinate da tali stravolgimenti , ma nell ’ incertezza che domina il presente prevale la fiducia in un sistema produttivo sui generis , che si è dimostrato capace di sapere reagire dinamicamente agli scossoni del mercato globale . Lo spazio economico che occupa l ’ Italia nel mondo è costituito da imprese di nicchia , con produzioni di qualità a costo moderato : siamo innovatori e grandi esportatori , perché le nicchie possono durare nel tempo soltanto se si è molto attivi in R & D . Il Made in Italy è una forte leva di competitività per la nostra industria , che si fonda sulla capacità di creare prodotti di elevata qualità dove l ’ attenzione al dettaglio , la scelta accurata delle materie prime e il design sono caratteristiche distintive . Questa particolarità ha consentito all ’ industria italiana di affermarsi sui mercati internazionali . Anche il nostro sistema produttivo organizzato per filiere rappresenta per l ’ Italia un elemento strategico di competitività : è proprio nelle filiere che tante piccole imprese hanno trovato la strada per crescere e per creare Gruppi industriali di medie dimensioni , essendo unite da legami molto spesso informali ( ma non per questo meno solidi ) e raggruppandosi intorno a un prodotto o attorno un servizio . Tali filiere sono un sistema fragile e complesso ma allo stesso tempo dinamico ed efficiente : è la famosa resilienza , che ha permesso al nostro tessuto produttivo post pandemico di riprendersi velocemente e prima degli altri Paesi europei . Sebbene siano in sofferenza anche per l ’ aumento dei tassi , le filiere rappresentano tuttora un sistema estremamente efficace e capillare di distribuzione della ricchezza e , auspicabilmente , anche questa volta ci permetteranno una risalita flessibile e rapida ».
ALLA LUCE DI QUANTO DETTO , QUAL È LA FOTOGRAFIA ATTUALE DELLO STATO DI SALUTE DELLE MEDIE IMPRESE ITALIANE E QUALI SONO A SUO AVVISO GLI ELEMENTI CARDINE PER LO SVILUPPO E LA CRESCITA DI QUESTE AZIENDE ? « Dagli ultimi dati del Centro Studi Confindustria ( pubblicati il 20 gennaio scorso ) emerge una generale soddisfazione sulla chiusura del 2023 ( migliore del previsto ), ma forti incertezze per il 2024 , foriero di nuove tensioni e rischi per l ’ economia . Se da un lato l ’ Europa aspetta le prossime mosse della BCE , che continua a perseguire l ’ obiettivo dell ’ inflazione al 2 %, dall ’ altro iniziano a farsi sentire le prime conseguenze della crisi del Canale di Suez e il protrarsi di una situazione geopolitica mondiale segnata dai conflitti . Non c ’ è dubbio che , in questo scenario , la percezione di incertezza si stia sostituendo sempre più alle con- www . techmec . it Marzo 2024 69