Tecnologie Meccaniche Maggio 2025 | Page 79

BENI STRUMENTALI: IL 70 % DEL FATTURATO È DESTINATO AI MERCATI ESTERI, CON UNA BILANCIA COMMERCIALE POSITIVA

4chiacchiere con...

rispetto a quello che hanno fatto Stati Uniti e Cina. Dobbiamo continuare a fare questo tipo di investimenti, anche di natura culturale, per capire come utilizzare i nuovi strumenti per rendere più snelle, più competitive e più veloci le nostre imprese. E poi dobbiamo potenziare la formazione tecnica per colmare questo gap di competenze che proviene, secondo me, anche da un errore fatto quindici anni fa con la riforma della scuola che ha penalizzato gli istituti tecnici lasciando alle imprese l’ onere della formazione specialistica. Invece bisogna reinvestire nel percorso scolastico e rafforzare appunto la formazione sin dalle scuole superiori ».
IN QUESTO CONTESTO, QUAL È IL RUOLO DELLA COLLABORAZIONE TRA IMPRESE E ISTITUZIONI AI FINI DI UNA MAGGIORE COMPETITIVITÀ DEL SETTORE DEI BENI STRUMENTALI? « Il rapporto tra imprese, Governo, istituzioni, mondo accademico è fondamentale e deve essere maggiormente rafforzato e consolidato. Pur operando nel quadro della strategia Competitiveness Compass, presentata dalla Commissione Europea per rafforzare la posizione economica dell’ Unione Europea e colmare il divario di produttività rispetto ad altre economie globali, chiediamo al Governo di sostenere l’ industria manifatturiera con incentivi per portare avanti il processo di digitalizzazione, l’ utilizzo efficace dell’ intelligenza artificiale e per meglio supportare l’ export, quanto mai importante per un settore come quello dei beni strumentali. L’ Italia è un Paese che non ha materie prime, non ha risorse naturali, ma trasforma e quindi può importare e può esportare. E per esportare c’ è bisogno di un supporto da parte del Governo non soltanto di tipo finanziario, ma nella definizione di accordi di libero scambio. È necessaria una maggiore chiarezza normativa e una riduzione della burocrazia, che oggi rappresenta un freno agli investimenti. Dobbiamo anche incentivare il reshoring, cioè il ritorno in Italia di produzioni strategiche, per ridurre la dipendenza da fornitori esteri. L’ incertezza che aleggia tra gli imprenditori nell’ interpretazione dei provvedimenti governativi e delle normative non facilita una ripresa e una crescita economica che mantenga e rafforzi quella identità dell’ impresa italiana, del prodotto Made in Italy che ci contraddistingue nel mondo; cioè, quella capacità del saper fare bene e bello, del prodotto sartoriale con un alto valore tecnologico, offrendo al cliente un servizio in modo professionale ed empatico ».

BENI STRUMENTALI: IL 70 % DEL FATTURATO È DESTINATO AI MERCATI ESTERI, CON UNA BILANCIA COMMERCIALE POSITIVA

UN’ ULTIMA DOMANDA: QUALI SONO I PRINCIPALI RISULTATI EMERSI DAL RAPPORTO“ INGENIUM”, REALIZZATO DA CONFINDUSTRIA IN COLLABORAZIONE CON FEDERMACCHINE? « Il rapporto fotografa la situazione industriale europea sia dal punto di vista economico che geopolitico. Le indicazioni emerse sono tante e tra queste, per venire al nostro Paese, il rapporto evidenzia che per il settore dei beni strumentali, identificato con l’ acronimo ACT, Automazione, Creatività e Tecnologia, il valore dell’ export nel 2022 del settore ha superato i 32 miliardi di euro, con un potenziale di crescita aggiuntivo di circa 8 miliardi legati proprio a quelle opportunità dei mercati di cui parlavo prima. Ripeto, per raggiungere questi traguardi dobbiamo aumentare gli investimenti in digitalizzazione e in intelligenza artificiale, diversificare i mercati e rivedere i modelli di business, puntando su soluzioni più flessibili come, per esempio, il pay-per-use ». www. techmec. it Maggio 2025 79