Tecnologie Meccaniche Giugno 2025 | Page 14

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LA CERTIFICAZIONE EX POST TRA SEMPLIFICAZIONE, CONTROLLO E OPPORTUNITÀ

Cos’ è la certificazione ex post e qual è la sua funzione La certificazione ex post è un documento ufficiale redatto da una figura professionale abilitata. Può trattarsi, ad esempio, di:
• una ESCO( Energy Service Company) in possesso della certificazione UNI CEI 11352;
• un esperto in Gestione dell’ Energia( EGE) certificato secondo la norma UNI CEI 11339;
• ingegneri o periti iscritti ai rispettivi Albi professionali a patto che rispettino i requisiti previsti dalla normativa vigente.
Con l’ introduzione del Piano Transizione 5.0 le imprese italiane possono oggi accedere a significativi crediti d’ imposta destinati a sostenere investimenti mirati a incrementare l’ efficienza energetica all’ interno dei loro processi produttivi. Questo obiettivo viene perseguito attraverso l’ acquisto di beni strumentali innovativi, l’ integrazione di soluzioni per l’ autoproduzione di energia proveniente da fonti rinnovabili e la formazione mirata del personale aziendale. Un elemento imprescindibile per potere beneficiare concretamente degli incentivi previsti dal Piano è la redazione accurata della cosiddetta certificazione ex post. Si tratta di un documento tecnico fondamentale che viene prodotto al termine dell’ intervento e ha lo scopo di attestare l’ effettivo conseguimento dei risparmi energetici prefigurati nella fase iniziale del progetto. Questa relazione rappresenta un passaggio cruciale nel percorso che porta all’ ottenimento degli incentivi. Infatti, oltre a confermare la corrispondenza tra quanto indicato in sede di certificazione ex ante e quanto effettivamente realizzato nel concreto, la certificazione ex post costituisce la base necessaria per potere legittimamente accedere e usufruire del credito d’ imposta. Senza una certificazione ex post redatta in modo completo, coerente e tecnicamente corretto il GSE e, conseguentemente, l’ Agenzia delle Entrate possono mettere in discussione la validità dell’ incentivo richiesto, con il rischio di pesanti ripercussioni economiche per l’ impresa che ha fatto richiesta del beneficio.
Lo scopo principale della certificazione è quello di attestare, tramite un’ analisi tecnica approfondita e dettagliata, che l’ intervento effettuato abbia effettivamente generato un risparmio energetico tangibile e quantificabile. Il risparmio ottenuto deve essere misurato in TEP, cioè Tonnellate Equivalenti di Petrolio, e deve risultare dal confronto diretto tra i consumi energetici registrati prima dell’ investimento e quelli misurati dopo la sua attuazione. La valutazione deve necessariamente basarsi su dati oggettivi, verificabili e documentati in modo rigoroso, al fine di garantire la completa tracciabilità e trasparenza del risultato conseguito.
Contenuti obbligatori della certificazione ex post Per poter essere considerata valida la certificazione ex post deve contenere, in maniera chiara e strutturata, una serie di elementi obbligatori. Tra questi:
• una descrizione tecnica dettagliata dei beni acquistati e del processo produttivo coinvolto dall’ intervento;
• le modalità di installazione e di messa in funzione dei nuovi beni;
• i dati di consumo energetico relativi al periodo successivo all’ investimento;
• la metodologia di calcolo adottata per stimare il risparmio ottenuto;
• eventuali normalizzazioni applicate per tenere conto, per esempio, di variazioni nei volumi produttivi;
• i riferimenti normativi e tecnici seguiti come standard ISO, IEC, EN o regolamenti UE;
• allegati tecnici a supporto della relazione che possono includere schede prodotto, certificazioni, fotografie, report di prova e qualsiasi altro documento utile;
• la firma del certificatore responsabile, con indicazione della propria qualifica e abilitazione.
14 Giugno 2025 www. techmec. it