Tecnologie Meccaniche Giugno 2025 | Page 121

FABBRICA AUMENTATA: a che punto siamo in Italia

Per misurare il livello di maturità raggiunto dalle aziende manifatturiere italiane nell’ articolato percorso verso la trasformazione digitale, nel corso dell’ evento è stata presentata l’ indagine di The Innovation Group“ Smart Manufacturing Survey 2025” realizzata in collaborazione con SPS Italia, ContactValue e MADE- Competence Center. A essere posta sotto la lente di ingrandimento è stata la maturità delle aziende italiane sul percorso verso Industry 4.0, analizzando un campione di 94 realtà industriali del nostro Paese. I dati raccolti evidenziano che l’ adozione di AI e Data Analytics sta crescendo ma restano da affrontare alcuni ostacoli come l’ integrazione tecnologica, la formazione, la cybersecurity. Non va dimenticato che il tessuto industriale italiano è caratterizzato da una presenza di PMI che, rispetto alle grandi aziende, incontrano più difficoltà nell’ implementare progetti digitali innovativi. Lo scenario è dinamico e alcune aziende sono già allineate ai nuovi archetipi della digitalizzazione e alle opportunità che sono in grado di offrire. Il 56 % delle aziende intervistate sta vivendo una fase di integrazione delle tecnologie digitali nei processi, soprattutto in ottica Smart Manufacturing, ma solo il 16 % ha completato il percorso. E se in passato una forte spinta è stata data dall’ automazione con il 62 % delle aziende che ha dichiarato di averci investito, oggi le attenzioni sono rivolte ad AI, cybersicurezza e servitizzazione ma anche alla formazione delle competenze digitali e alla digitalizzazione del know-how.
Flavio Tonello, professore ordinario di Impianti Industriali dell’ Università di Genova, durante il keynote incentrato sulle sfide e le priorità del manifatturiero aumentato
Intelligenza ibrida: umana e artificiale si devono intrecciare In ogni epoca la fabbrica è sempre stata più di un semplice luogo produttivo. « Oggi, qualcosa di più radicale si affaccia all’ orizzonte: una trasformazione che riguarda chi siamo mentre produciamo. Non è più solo un cambio di macchine, ma di senso. L’ intelligenza che evolve nella fabbrica aumentata è ibrida: umana e artificiale. È intrecciata. È la coevoluzione che determina chi saremo domani ». In sostanza, non dobbiamo più domandarci come rendere efficiente il lavoro umano ma piuttosto di che tipo di essere umano necessita la fabbrica aumentata. Al cuore di questa evoluzione c’ è l’ interazione emergente tra uomo e AI. « Oggi l’ innovazione non rappresenta più una scelta, bensì una via obbligatoria per la competitività ». Il concetto non è originale, ma assume un significato diverso se a pronunciarlo è il Capo Dipartimento per le Politiche per le Imprese del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Marco Calabrò. Nel suo keynote ha evidenziato che la digitalizzazione viene considerata dalle istituzioni un’ azione imprescindibile per attuare la transizione ecologica: questo è il criterio con cui è stato pensato, per esempio, il passaggio da Industria 4.0 a Industria 5.0, con l’ uomo al centro della fabbrica e la digitalizzazione connessa alla transizione green. A questo si aggiunge un terzo elemento, la situazione geopolitica, con tutte le incertezze che derivano da uno scenario globale in evoluzione. La soluzione? Vietato pensare al protezionismo, obbligatorio invece migliorare l’ efficienza e la produttività puntando sull’ innovazione.
Tra brevetti e ricerca A proposito di innovazione tecnologica Marco Taisch, Professor of Digital Manufacturing, Sustainable Manufacturing and Operations Management, PoliMi School of Management, ha invitato la platea a riflettere sui brevetti. Questi, in Italia, stanno facendo registrare un brusco calo, segno che l’ innovazione non gode di buona salute. Inoltre, secondo Taisch, « dobbiamo accelerare il ricambio generazionale per dare più spazio al rischio d’ impresa perché abbiamo smesso di rischiare e di investire in ricerca. Il brevetto non si fa per difendersi, ma per accelerare l’ innovazione. Oggi dobbiamo cercare di affiancare sempre di più la parola Made in Italy a innovazione: dobbiamo essere più avanti degli altri innovando », ha sottolineato Taisch. www. techmec. it Giugno 2025 121