4chiacchiere con ...
L ’ INDUSTRIA DIVENTI PIÙ DESIDERABILE
di Stefano Belviolandi e Federica Manente
A SETTEMBRE 2022 MOLTI ANALISTI PREVEDEVANO UNA RECESSIONE E LE STIME SUL PIL DEL MEF SEMBRAVANO OTTIMISTICHE , SE NON ESAGERATE (+ 0,6 %). I DATI DELL ’ ECONOMIA ITALIANA NEL PRIMO TRIMESTRE SONO MIGLIORI DELLE ATTESE E PER LA COMMISSIONE UE LA CRESCITA SARÀ + 0,8 %. IL SISTEMA PRODUTTIVO ITALIANO STA REAGENDO BENE AGLI SHOCK ? « Negli anni 2021 e 2022 il sistema produttivo italiano ha fatto registrare performance davvero significative soprattutto nella componente export , cresciuta di 7 / 8 punti percentuali l ’ anno . Non stupisce che il 2023 goda del trascinamento di questo recupero di quote del sistema produttivo italiano nel mercato internazionale . In particolare la componente industriale manifatturiera , quella della meccatronica e della componentistica che è l ’ eroe nascosto , ma sempre fondamentale , della nostra crescita dell ’ export , ha contribuito significativamente alla crescita del PIL . Il Paese ha avuto , purtroppo , un grave danno dato dall ’ aumento dei costi dell ’ energia che hanno peggiorato la bilancia commerciale , che è stata salvata proprio dal sistema produttivo industriale e in parte anche dal turismo internazionale che , nel 2022 , ha quasi completamente recuperato i livelli pre-pandemia e si predispone a un anno con ottime prospettive . Le previsioni per il 2023 , con il reingresso della Cina sul mercato internazionale , ovviamente fanno ben sperare . Non solo non mi stupisco , dunque , ma ero tra coloro che avevano anticipato una crescita perché i numeri sugli investimenti rimanevano confortanti e il sistema produttivo italiano segnalava di avere accettato la sfida del PNRR , orientando le proprie scelte verso l ’ automazione , la digitalizzazione e la trasformazione energetica . Questi sono da considerare ormai trend strutturali che , ovviamente , accompagnano le scelte industriali . Le prospettive di tenuta della manifattura italiana sono quindi da ritenersi realistiche . Perché ? Perché il sistema produttivo italiano è così diversificato e così specializzato in nicchie che risulta più flessibile rispetto ad altri , in particolare rispetto a quello tedesco , al quale rimane comunque legato a doppio filo e che quindi potrebbe in parte zavorrare le dinamiche italiane . Il nostro Paese dipende meno da Cina e Russia rispetto alla Germania : nel nuovo scenario geopolitico e tecnologico , avendo un portafoglio di interscambi più distribuito , risulta più agevole per noi riequilibrare i rapporti con l ’ estero ».
A UN RECENTE CONVEGNO LEI HA SOTTOLINEATO : “ BASTA ALLARMISMI , L ’ ITALIA STA CRESCENDO ”. A COSA SI RIFERIVA ? « Gli allarmismi si erano diffusi e sono circolati fino ai primi giorni di gennaio , ma erano secondo me ingiustificati , come hanno poi dimostrato i numeri del primo trimestre 2023 : gran parte degli analisti e la politica ripetevano , un po ’ in conflitto di interessi , previsioni apocalittiche per l ’ anno in corso . In realtà l ’ economia italiana , che rispetto ad altre è più flessibile , più diversificata e in nicchie di mercato per ora meno esposte ai cicli di sostituzione tecnologica , andava avanti bene già nel 2022 e non si vedeva perché tutto questo si dovesse interrompere improvvisamente . È vero che la crisi geopolitica con www . techmec . it Giugno 2023 103