inanza
Passata la tempesta …
L ’ indice dei prezzi al consumo USA nel momento in cui scriviamo è del 3,2 %, leggermente al di sotto delle attese . È uno dei primi concreti dati che testimoniano l ’ inizio di un possibile trend di disinflazione del mercato americano . D ’ altro canto , sarebbe la prima volta nella storia economica che un rialzo tassi negli USA di cinque punti percentuali in un anno non avrebbe prodotto effetti sulla domanda . Dopo avere esaurito la liquidità in eccesso accumulata durante la pandemia e iniziato a intaccare quella precauzio-nale , l ’ ottimista e resiliente consumatore americano fronteggia il consueto dilemma : utilizzo il credito al consumo ( a tassi ormai del 25 %) oppure non consumo affatto ?
ANNO MOBILE - CAMBIO EURO CONTRO DOLLARO USA - VARIAZIONE RAPPORTO
1,14
1,12
1,10
1,08
1,06
1,04
1,02
1
16 / 11 / 22 16 / 12 / 22 16 / 1 / 23 16 / 2 / 23 16 / 3 / 23 16 / 4 / 23 16 / 5 / 23 16 / 6 / 23 16 / 7 / 23 16 / 8 / 23 16 / 9 / 23 16 / 10 / 23 16 / 11 / 23
Tante variabili sul piatto L ’ aumento delle insolvenze sulle carte di credito segnala che il perseverare nei consumi a debito è eccessivamente oneroso , potrebbe rallentare e fermarsi . Diverse sono le dinamiche in Europa , dove l ’ inflazione era più dipendente da fattori esogeni quali il prezzo dell ’ energia . Paradossalmente , sebbene i rischi di una recessione siano decisamente maggiori nel Vecchio Continente , le due guerre in atto tengono col fiato sospeso circa il prezzo del petrolio e la nostra inflazione potrebbe mostrarsi più coriacea . Di conseguenza lo scenario di inizio 2024 potrebbe mostrare la FED che abbassa i tassi più velocemente della BCE , ipotesi che sta già avendo un impatto sul tasso di cambio EUR / USD , mentre scriviamo sopra quota 1,08 . Dunque , occhi puntati sugli esportatori .
Export da proteggere L ’ Italia esporta circa il 50 % verso l ’ Eurozona , in particolare verso la Germania che , a sua volta , è il maggiore esportatore verso la Cina ... che si è fermata .
Dell ’ export extraeuropeo poi il grosso va negli USA . Gli esportatori italiani dovranno fronteggiare non solo un calo della domanda ma anche un cambio pesante , in rialzo . Non dobbiamo avere la memoria troppo corta , perché i trend si sviluppano rapidamente . Dal 2016 , il cambio EUR / USD ha “ sonnecchiato ” attorno a 1,10 , con temporanei picchi a 1,20 e a 1,00 . Questo perché l ’ euro aveva tassi negativi e , di conseguenza , aveva un differenziale tassi con l ’ USD sfavorevole di circa 2,5 / 3 punti . Che cosa accadrà se questo differenziale dovesse azzerarsi o addirittura volgere a favore dell ’ euro ? Potremmo avere un cambio che si muove stabilmente anche od oltre 1,20 . Esistono strumenti di copertura del rischio di cambio anche molto semplici ( cambio a termine ) che le aziende piccole o grandi avrebbero dovuto già utilizzare per bloccare il valore del forecast delle vendite in USD . Il premio da pagare per queste coperture è decisamente inferiore ai livelli pre-pandemia . Una sana disciplina nella gestione dei rischi di mercato non compenserà mai del tutto una possibile recessione , ma ne potrà limitare i danni . Dedichiamo quindi il grafico dell ’ anno mobile al cambio EUR / USD ( le oscillazioni della curva non traggano in inganno , i movimenti sono stati minimi ), ma con ogni probabilità nei prossimi mesi torneremo ad analizzare e monitorare l ’ andamento dei tassi . Buon anno nuovo .
14 Dicembre 2023 www . techmec . it