A livello mondiale, si stima che le energie rinnovabili copriranno il 46 % della produzione di energia elettrica entro il 2030 rispetto al 30 % degli ultimi sette anni. La maggiore crescita sarà nella produzione tramite eolico(+ 6 %) e solare(+ 11 %). Gli ambiziosi obiettivi fissati per l’ uso delle energie rinnovabili nei Paesi dell’ Unione Europea rendono questo mercato particolarmente promettente. Tuttavia, in un contesto caratterizzato da una crescente incertezza geopolitica che pone serie sfide all’ approvvigionamento energetico- basti pensare a quanto accaduto a seguito della guerra in Ucraina- sussiste il rischio che l’ impulso verso la sostenibilità venga messo in secondo piano. In questo scenario, il comparto deformazione avrà comunque l’ opportunità di rispondere a una domanda in espansione, diversificando la propria offerta e cercando di mantenere la competitività a lungo termine nonostante l’ incertezza riguardo al ritmo della transizione energetica.
Innovazione: la chiave per mantenersi competitivi La principale trasformazione in atto riguarda il progresso tecnologico. Per il settore manifatturiero l’ intelligenza artificiale può essere un elemento centrale in diversi aspetti chiave della produzione. Grazie a tecniche come il machine learning, la robotica avanzata e il digital twin è possibile ottimizzare i flussi produttivi, migliorare la gestione della supply chain e automatizzare i processi, riducendo errori e inefficienze. Attualmente lo scoglio principale nella filiera italiana riguarda l’ implementazione dell’ IA, che in quanto strumento nuovo e dirompente richiede competenze interfunzionali specifiche. L’ adozione dell’ IA può facilitare la creazione dei modelli di business che generano valore dai dati tramite la servitizzazione e la manutenzione predittiva. In questo contesto, anche il ruolo delle macchine utensili sta evolvendo in termini di integrazione con soluzioni digitali e intelligenti. Tali soluzioni sono infatti in grado di analizzare enormi quantità di dati in pochissimo tempo, identificare pattern invisibili all’ occhio umano e simulare processi che possono così essere testati prima di essere eseguiti. Questo approccio non solo aumenta l’ affidabilità dei risultati, ma permette anche di prevedere e prevenire difetti di produzione, riducendo al minimo gli scarti e i costi legati alla manodopera. L’ integrazione dell’ IA nelle macchine utensili si estende anche all’ introduzione di sistemi avanzati di sensorizzazione e di visione artificiale. Questi sistemi permettono innanzitutto alle macchine di comprendere il processo in corso, monitorando costantemente la qualità del prodotto finale e garantendo che ogni componente rispetti le specifiche richieste. Inoltre, questi sistemi offrono la possibilità di monitorare anche lo stato di salute della macchina stessa, rilevando potenziali anomalie o situazioni pericolose e attivando meccanismi di fermo immediato. Tuttavia, sebbene l’ introduzione dell’ intelligenza artificiale stia suscitando un buon interesse, i benefici concreti in termini di produttività e redditività non sono ancora chiari: quasi tutte le aziende che stanno integrando l’ IA non hanno ancora osservato significativi miglioramenti. È ancora troppo presto per osservare vantaggi tangibili dell’ IA.
Formarsi per crescere L’ adozione di macchinari sempre più avanzati e l’ integrazione di tecnologie digitali rendono imprescindibile un adeguamento delle competenze tecniche. Allo stesso tempo, la crescente necessità di ottimizzare i processi produttivi richiede operatori con una formazione sempre più trasversale. Non si tratta solo di trovare nuove risorse, ma di garantire che le competenze interne evolvano di pari passo con le esigenze produttive. Per affrontare questa sfida, le aziende devono investire in strategie di miglioramento delle competenze esistenti per permettere ai lavoratori di acquisire nuove abilità per gestire le innovazioni tecnologiche e aumentare l’ efficienza. Il reskilling, invece, si concentra sulla riqualificazione professionale, formando i dipendenti affinché possano ricoprire nuovi ruoli e adattarsi a mutamenti strutturali del settore. Indipendentemente dalla dimensione aziendale, investire sulle competenze del personale non è soltanto una risposta a una sfida imminente ma anche una leva strategica per riuscire a migliorare la competitività, ridurre i tempi di adattamento ai cambiamenti tecnologici e attrarre nuovi talenti. In un settore dove l’ innovazione è la chiave del successo, la formazione rappresenta il vero motore della crescita. www. techlamiera. it
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