Energia
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Per fruire del credito bisogna infatti osservare una serie di adempimenti : comunicazioni al GSE prima degli investimenti ( con funzione di prenotazione del bonus ) e dopo il loro completamento ( per sbloccare l ’ utilizzo del credito ); certificazioni di un valutatore terzo indipendente che attesti la riduzione dei consumi conseguibili e una serie di raggiunti requisiti tecnici ; certificazione di un revisore dei conti che dichiari l ’ effettivo sostenimento delle spese ammissibili e la corrispondenza della documentazione contabile . Infine , sarà il GSE a controllare la regolarità degli adempimenti . Le imprese presentano ex ante al GSE la certificazione che attesta le caratteristiche del progetto di investimento e i risultati conseguibili insieme alla descrizione del progetto e il costo ; il GSE verifica la completezza della documentazione e trasmette al MIMIT l ’ elenco delle imprese ammesse all ’ agevolazione e l ’ importo del credito che , se ci sono risorse disponibili , viene “ prenotato ”; le aziende devono inviare al GSE comunicazioni periodiche relative all ’ avanzamento dell ’ investimento . In base a tali comunicazioni è determinato l ’ importo del credito d ’ imposta utilizzabile . Al termine dell ’ investimento l ’ impresa deve comunicare al GSE il completamento dell ’ investimento e la certificazione ex post . Solo a questo punto il GSE trasmette all ’ Agenzia delle Entrate l ’ elenco delle imprese beneficiarie e l ’ ammontare definitivo del credito d ’ imposta ; 5 giorni dopo la trasmissione è possibile presentare il modello F24 per la fruizione del credito . Il credito non utilizzato entro il 31 dicembre 2025 è riportabile e fruibile in cinque rate annuali di pari importo . Tutto questo salvo modifiche dell ’ ultima ora , che potrebbero essere apportate in sede di conversione in legge .
3,9 % rispetto al 2022 . L ’ analisi di Terna rileva un trend di riduzione che capovolge quello “ storico ”. Relativamente all ’ offerta , nel 2023 la domanda è stata soddisfatta per l ’ 83,3 % dalla produzione nazionale e per la quota restante ( 16,7 %) dalle importazioni . Dai dati Terna si evince che quasi il 44 % dell ’ elettricità prodotta in Italia nel 2023 viene da fonti green ( idroelettrico , eolico , solare , biomasse e geotermico ). Il dato però non deve indurre in eccessivi entusiasmi . Nella maratona verso lo sviluppo delle rinnovabili l ’ Italia non tiene il passo con i Paesi vicini . Germania e Spagna hanno superato il 50 % di rinnovabili , la Gran Bretagna è arrivata al 47 %, la
Francia è al 27 %, ma considerando anche il nucleare arriverebbe al 93 %. E il nostro 44 % è troppo vicino al 43 % del 2014 , anno di sovraperformance dell ’ idroelettrico . In 10 anni , dunque , mentre gli altri corrono siamo rimasti più o meno sulle stesse posizioni , rendendo molto problematico centrare il target europeo del 60 % nel 2030 . Non è una buona notizia per chi già paga bollette molto più alte dei concorrenti esteri . Perché le rinnovabili non sono solo una via obbligata per la salvezza del pianeta , ma anche l ’ unico modo per ridurre l ’ esposizione delle aziende italiane ai sussulti imprevedibili dei mercati mondiali delle fonti energetiche .
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