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Visto per voi

Un’ altra scelta ben ponderata In precedenza, abbiamo accennato a più concetti interessanti; uno di questi riguarda il ruolo della punzonatrice S4 in termini di versatilità e convenienza produttiva che assicura a Tecno A, vuoi per la natura, vuoi per la qualità estetica dei pezzi prodotti che se tagliati con il laser potrebbero presentare difetti o avere un costo unitario superiore. La punzonatrice S4 installata sfrutta tutte le caratteristiche della tradizionale architettura con testa multipressa e cesoia integrata Salvagnini, ma è dotata di utensili thick-turrett. « La punzonatrice è stata preferita al laser per la tipologia dei pezzi che dobbiamo realizzare e poi perché disponevamo già di un attrezzato reparto di taglio laser », commenta nuovamente Scopa. « La punzonatrice ci garantisce un livello qualitativo certo e adeguato alle nostre necessità e aspettative in relazione alla competitività del costo di produzione. Si è quindi trattato, ancora una volta, di una scelta voluta e ben oculata. Abbiamo deciso di tagliare al laser tutti gli spessori oltre i 2 mm, mentre al di sotto di questo valore la lamiera è processata in linea quindi punzonata, cesoiata e piegata con la pannellatrice P4-2520 ».
La piegatrice B3. ATA da 4 m è configurata come se fossero due macchine da 2 m in modo da non fare un cambio utensili al cambio di pezzo, ma semplicemente una regolazione della lunghezza utensile grazie all’ ATA
zione- spiega ancora Andrea Scopa- Il manipolatore MC consente di impilare con strategie differenti a seconda delle necessità: i suoi due manipolatori rotanti possono prelevare le parti punzonate in uscita da S4 e impilarle in un’ area di scarico, o indirizzarle verso la pannellatrice a seconda del nostro flusso di lavoro legato a quello specifico codice di prodotto ».
Il sorting automatico massimizza la produzione di linea Il manipolatore cartesiano MC è un’ automazione di successo, che Salvagnini ha da tempo applicato al laser. MC consente di impilare agilmente parti con geometrie, dimensioni e pesi differenti. Ciascun manipolatore preleva pesi fino a 65 kg e può ruotarli sull’ intero arco dei 360 °. MC annulla eventuali vincoli geometrici che possono dipendere dal nesting di punzonatura e taglio: gli organi di presa possono prelevare qualsiasi parte, indipendentemente dalla sua forma e dimensione massima.
Una piegatrice da 4 m, anzi no, due da 2 m Non tutti i componenti però, come visto, vengono realizzati in pannellatura: « Circa l’ 80 / 85 % della produzione viene dato in pasto alla P4- commenta Scopa- Il resto viene pallettizzato e inviato alla piegatrice Salvagnini. I nostri prodotti sono stati ingegnerizzati per essere prodotti con la pannellatrice P4 perché, quando possibile, è la nostra tecnologia produttiva preferenziale. È una scelta che diamo per scontata: P4 è estremamente performante, e assicura un livello di qualità altissimo e costante dei componenti. Ci sono però dei pezzi che per questioni geometriche non possono essere realizzati in pannellatura e da qui nasce l’ idea di avere la piegatrice B3. ATA da 4 m attrezzata come se avessimo due piegatrici da 2 m l’ una ». La piegatrice B3. ATA completa la FSL studiata da Salvagnini. Rientra nello studio di efficientamento della produzione in ottica just in time fatto a monte dell’ investimento di Tecno A. Ciò che non si può pannellare viene estratto dal magazzino e portato sulla pressa piegatrice. Il doppio set di utensili disponibili su B3. ATA permette di non cambiare utensili al cambiare del pezzo in produzione, ma semplicemente di regolare la lunghezza utensile a seconda delle caratteristiche dei pezzi da piegare. Questa regolazione si realizza in automatico grazie ad ATA, la soluzione proprietaria Salvagnini per la gestione degli utensili. « Con questi due allestimenti utensile, e grazie al dispositivo ATA, riusciamo a realizzare su questa macchina tutti i codici che devono essere piegati ma non sono realizzabili in P4- ribadisce il fondatore e CEO dell’ azienda- Basta semplicemente richiamare da programma il codice prodotto e B3 si attrezza autonomamente. Quando progettiamo un nuovo prodotto cerchiamo sempre di tenere ben presente con quali tecnologie produrlo ». Dietro ogni scelta oculata c’ è un approfondimento applicativo estremamente dettagliato. In Tecno A nulla è stato lasciato al caso. Non c’ è quindi da stupirsi se, a due anni dall’ installazione della linea, la produzione è migliorata tantissimo in termini di flessibilità, qualità e possibilità di produrre just in time che significa riduzione del magazzino obsoleto dei semilavorati e del consumo energetico.
84 N ° 2- Aprile / Maggio 2025
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