TBA The White Edition - Issue #03 | Page 24

3 LOAT H E WHITE EDITION rei Meshuggah, The 1975, Drab Majesty, Coco Bryce, Harrison BDP, Kedr Livanskiy, Silent Hill, oltre a tantissime interpretazioni di pianoforte inserite in colonne sonore di videogiochi (Nier, Final Fantasy, Kingdom Hearts, per citarne alcuni). Infine, tanto jazz e house/garage music. tazione, ma ovviamente abbiamo le nostre idee per- sonali, i nostri sentimenti e pensieri dietro ciascuna traccia. – Quali passi – e in quale direzione – ti sen- ti di aver preso con questa uscita discografica, rispetto alle precedenti release della vostra di- scografia? – Fin dal vostro esordio avete lavorato con SharpTone Records. Quali sono le band che pre- ferisci del suo roster? Quali sono le tue opinioni circa la collaborazione con un’etichetta così gio- vane? Di sicuro siamo andati in una direzione meno heavy, avendo introdotto elementi differenti per i nostri ascoltatori. Quello a cui miravamo era rendere tutto ancora più ampio e nuovo; questo è ciò che vogliamo continuare a fare ogni volta che concepiremo un nuo- vo lavoro: sarà tutta una questione di scelte. Tra le mie band preferite all’interno dell’etichetta, sceglierei Emmure, Crystal Lake e Holding Absence; i componenti delle ultime due band che ho citato sono nostri amici, persone davvero speciali. Per quanto ri- guarda SharpTone beh, ci hanno fatti crescere e tirati su quando eravamo ancora dei ragazzini e siamo dav- vero grati a tutto il team di questa etichetta per quello che fanno per noi. – Ora è il tuo turno di suggerire qualche band di Liverpool ai nostri lettori: parlaci dei tuoi artisti preferiti attualmente in circolazione. Sicuramente i God Complex, una band con la quale abbiamo avuto il piacere di fare delle date in occa- sione del release tour del nostro album. Una band di amici e un gruppo pazzesco che non promuoverò mai abbastanza. Per quanto riguarda la mia città, su due piedi non mi viene in mente nulla, ma posso suggeri- re un’altra band di amici, gli Static Dress. Hanno già fatto uscire dell’ottimo materiale e sono una di quelle band da tenere d’occhio nei prossimi mesi. – La maggior parte della formazione dei Loathe canta e suona: come si è sviluppato l’approccio alla scrittura del nuovo album? Non deve essere semplice lavorare su diversi stili vocali all’interno dello stesso album e delle stesse tracce. Abbiamo fatto tutti piccole parti all’interno del full lenght. Personalmente, ho scritto una parte del testo di Aggressive Evolution mantenendo il pensiero che stavamo portando avanti per quella specifica trac- cia. Con questo album abbiamo provato a raccontare tante piccole storie che fossero nello stesso univer- so. Tutti noi abbiamo inserito qualcosa di personale in ogni canzone. – Recentemente, avete scelto di spiegare il si- gnificato di ogni brano di I Let It In And It Took Everything sulla vostra pagina Facebook. Qual è, secondo te, la traccia più interessante a livello di contenuti? Direi la title track. Per me non è solo una canzone, quanto piuttosto un’esperienza a tuttotondo nella quale entri fin dai primi secondi e ne esci dalla par- te opposta con ciò che tu decidi di portarti appresso. Questo è ciò che davvero mi piace di questo brano. Ci piace tutto ciò che possa essere lasciato all’interpre- TBA | 24