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ENTER SHIKARI
WHITE EDITION
sembra fare a meno di tutta questa conoscenza anti-
ca in favore del profitto sul breve termine. È come se
nulla avesse importanza al di là del “successo” indi-
viduale, misurato nei disastrosamente stretti confini
di quanta ricchezza possiedi. Ippocrate inoltre, come
sappiamo, è il padre della medicina, e non c’è nessun
altro aspetto della vita che rappresenti meglio la mio-
pia e l’immaturità della nostra situazione che i nostri
sistemi sanitari a cui vengono costantemente tolti i
fondi e che non ricevono mai il giusto rispetto. Il co-
ronavirus ci sta mostrando tutte le debolezze delle
nostre strutture attuali.
vedendo che il reddito di base e la redistribuzione
della ricchezza stanno diventando opzioni economi-
che mainstream, il che è un grande passo avanti. Stia-
mo vedendo fino a che incredibile punto sia possibile
e di gran beneficio per tutti la comunicazione e la col-
laborazione internazionali (quantomeno nel campo
della scienza e della medicina). Tutti i più grandi pro-
blemi che affronteremo nei prossimi decenni sono
problemi globali: dobbiamo scoprire un senso di uni-
tà che finora non abbiamo mai trovato.
– Nel mondo ora quasi tutti sono a casa, e hanno
molto più tempo per ascoltare la musica. Eppure
le piattaforme di streaming hanno visto un calo
del 10% degli ascolti dall’inizio dei lockdown.
Credi che questo sia un segnale di come le per-
sone interagiscono con la musica e di quale sia il
ruolo della musica nel mondo di oggi?
– Avete fatto suonare un’orchestra in una del-
le canzoni nuove, Elegy for Extinction. Cosa ci
possiamo aspettare da questa traccia a livello
di musica e di testo? Dal titolo mi pare di capire
quale sia a grandi linee il tema della canzone...
È esattamente un pezzo di classica. A livello di mu-
sica (senza vocals) racconta la storia della vita sulla
Terra, dall’allegra esplosione cambriana con le nuove
specie (rappresentate da turbinii di note di strumen-
ti vari) che si diramano dall’albero della vita, fino ai
giorni nostri in cui il pezzo prende una svolta dram-
matica. Presagisce un futuro disastroso e si conclude
con un cataclisma disarmonico che funge da avverti-
mento per quello che accadrà se continuiamo come
abbiamo fatto finora. È stato davvero un onore lavo-
rare con un’orchestra completa; un’esperienza dav-
vero meravigliosa e surreale.
Suppongo che molti ascoltino la musica solo al lavo-
ro o quando si spostano per andare al lavoro. Spesso
si vede la musica come un rumore di fondo invece
che come una cosa da ascoltare con la massima at-
tenzione. Ma penso che gli appassionati di musica e
i veri fan ci saranno sempre. E magari quelli che non
rientrano in questa categoria scopriranno di avere un
amore più profondo per la musica ora che hanno tut-
to questo tempo libero.
– Cosa ne pensi della possibilità che i governi
usino la tecnologia per tracciare gli spostamenti
delle persone per contenere la diffusione del Co-
vid-19?
– Oltre a Elegy, altri titoli riguardano il tema
dell’estinzione o di una catastrofe in arrivo per
l’uomo (Apocaholics Anonymous, Waltzing off
the Face of the Earth…). C’è un senso d’imminen-
te sventura che permea l’album e magari anche
la tua visione del mondo? Credi che la pandemia
possa svoltare la nostra relazione col mondo o
potrebbe accelerare il cammino verso la distru-
zione?
Credo che vadano esplorati tutti i metodi per cercare
di aiutare a ridurre i contagi. Quello che semmai va
attentamente controllato è la durata di qualsiasi nuo-
va legge di emergenza o di qualsiasi potere che ven-
ga conferito in questo momento. Tutti i nuovi poteri
vanno analizzati e studiati per bene prima di essere
conferiti, ma poi dobbiamo anche essere sicuri che
questi poteri saranno revocati quando il virus sarà
sotto controllo. Ad esempio in Ungheria sono stati
concessi al governo ampi poteri di emergenza, ma
senza alcuna “data di scadenza”, senza alcuna “exit
strategy”, diciamo. Questo significa che il Paese è a
tutti gli effetti diventato una dittatura. Bisogna impe-
dire che qualcuno si appropri del potere in situazioni
di panico come queste.
L’album pondera ciò che è possibile accada. E le cose
che abbiamo visto succedere negli ultimi cinque anni
sono davvero preoccupanti, dall’elezione di Trump
al disgregamento dell’Europa e al ritorno dei nazio-
nalismi. E credo che quello che stiamo osservando
ora con il nuovo coronavirus debba semplicemente
costringerci a dei cambiamenti radicali. Stiamo già
TBA
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