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REGARDE
WHITE EDITION
stezza, depressione) e avete scelto di trasmettere
questa idea anche attraverso l’artwork e i video
dei due singoli Small Talks e Wide Awake. Que-
sti due video sono animati e riprendono l’artwork
della copertina, e sono forse i due video italiani
più creativi del 2019, potete parlarcene? Chi ha
avuto questa idea?
usato una quarantina di pedali e ventotto combina-
zioni diverse tra di loro nella ricerca del sound finale
del disco. Solo alla fine abbiamo realizzato quanto
quel colore fosse calzante anche per quanto riguarda
la tematica stessa del disco.
– I vostri gusti musicali sono molto marcati.
Sembra che ci sia stata molta sperimentazione
in corso, avete influenze che vanno dall’emo mi-
dwest, al soft-grunge, al pop punk dei Jawbrea-
ker, allo shoegaze. Quali sono le band che hanno
influenzato la scrittura di The Blue and You?
The Blue and You, a partire dal titolo stesso, rimanda
inevitabilmente a un immaginario malinconico. L’al-
bum parla di una sorta di confronto con noi stessi, di
quel momento in cui finalmente troviamo il coraggio
di affrontare il blu che vive dentro di noi. Quando
abbiamo iniziato a condividere le prime idee per l’ar-
twork abbiamo subito pensato all’illustrazione come
mezzo rappresentativo: Michele Bruttomesso (bra-
vissimo illustratore e nostro caro amico) ha collabo-
rato con noi fin dall’inizio, raffigurando al meglio il
concetto che sta alla base dell’album. Questa illustra-
zione statica ha poi preso vita tramite un’animazio-
ne frame-by-frame, in primis nella cover animata di
Wide Awake, in seguito in versione più elaborata nel
video di Small Talks.
Essendo quattro componenti provenienti da espe-
rienze musicali diverse, ognuno di noi ha gusti mu-
sicali differenti e molto vari: dal punk-rock all’indie
più soft, dall’hip hop italiano anni ’90 alla trap, dallo
shoegaze allo sludge pesantissimo. Chiaramente ciò
che ci ha sempre uniti è l’amore per band come Title
Fight, Citizen, Turnover, Basement e tutta la scena
midwest che ha rilanciato il sound anni ’90.
– E quali sono gli album a cui tenete maggior-
mente e che quindi occupano un posto impor-
tante nel vostro cuore?
– Cosa vedete nel futuro post-coronavirus dei
Regarde?
Primo su tutti, ma solo perché è un amore che con-
dividiamo tutti e quattro, citiamo Floral Green dei
Title Fight, che a nostro parere rimane un lavoro im-
menso sia a livello di idee che di produzione. Altri, in
ordine sparso: Cardinal dei Pinegrove, The Devil and
God Are Raging Inside Me dei Brand New, Cheer dei
Drug Church, The Bearer of Bad News di Andy Shauf.
Purtroppo la quarantena di queste settimane ha co-
stretto i vari locali a cancellare molte date del tour di
promozione di The Blue and You. Siamo però con-
sapevoli che ci sono persone che se la passano mol-
to peggio di noi, quindi non siamo nella posizione di
poterci lamentare della situazione. In generale ci è
rimasta tantissima voglia di suonare quest’album dal
vivo e non vediamo l’ora che tutto torni alla normali-
tà per poter tornare sul palco.
– C’è un forte elemento di nostalgia che carat-
terizza tutto il lavoro, infatti l’album si intitola The
Blue And You (“blue” in inglese è sinonimo di tri-
TBA
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