4 TEAL EDITION GLI OCCHI DEGLI ALTRI
– Con il vostro nuovo singolo Sonnambuli avete abbandonato un po ’ il sound “ emo ” dei precedenti due dischi , anche se secondo me si sente una certa continuità di fondo . Come descrivereste la ricerca del vostro nuovo sound ?
Sì , è vero , abbiamo abbandonato il nostro sound un po ’ emo perché ce lo sentivamo e per noi era il momento di cambiare un po ’ e affrontare la crescita . Abbiamo cercato nella musica come nella vita qualcosa di più concreto e meno fine a sé stesso , quindi abbiamo abbandonato parte della rabbia e della tristezza per lasciare spazio a qualcosa di più positivo . Ovviamente siamo sempre noi quattro stronzi e volevamo si capisse ; per questo il cambiamento non è stato drastico , dal bianco al nero , ma comunque abbastanza netto .
– Quanto spazio c ’ è in Italia per band come voi che si destreggiano fra le vie del dream pop / shoegaze / comelovogliamochiamare-core ? Credete ci siano le basi per far nascere una sorta di “ movimento ” o vi sentire un po ’ degli esploratori ?
In Italia ci sono state e ci sono già molte band che si rifanno allo shoegaze o al dream pop , una su tutte i Manetti ! ( il punto esclamativo fa parte del nome ). Sono del Lago come noi e suonavano parecchio quando abbiamo cominciato : si può dire che siano stati per noi la scintilla per iniziare . Allo stesso tempo crediamo che non sia solo una questione di genere : in Italia ci sono artisti molto forti in quasi tutti i generi , secondo noi la cosa che conta sono le canzoni e le emozioni che ti trasmettono . Agli italiani piace cantare a squarciagola a prescindere dal genere ; è una questione culturale , un fatto genetico , un po ’ come piace cucinare un piatto di pasta .
– Avete già avuto occasione di suonare Sonnambuli dal vivo ? Come cambia il vostro approccio live al pezzo rispetto a quando suonate le vostre canzoni precedenti ?
Sì , abbiamo già avuto l ’ occasione di suonarla dal vivo sia in elettrico che in acustico , l ’ ultima volta il 21 febbraio all ’ Ohibò di Milano , forse uno degli ultimi concerti in assoluto prima della quarantena . A livello tecnico cambia forse qualche pedalino sulla chitarra e mancano le urla , ma ci piace molto suonarla perché rispecchia appieno che quello vogliamo fare adesso , anche se sul palco ci piace sempre scatenarci sui pezzi vecchi .
– Avete suonato parecchio in giro negli ultimi anni . C ’ è un posto in particolare che avete nel cuore o in cui vi sentite a casa ?
Partendo dal presupposto che suonare è la punta dell ’ iceberg di un bel po ’ di sbattimento e che avendo sempre fatto tutto da soli , ogni data andata a buon fine ha sempre di base un valore incredibile per noi e per un ’ infinità di motivi ; le trasferte più lunghe e inevitabilmente più lontane sono sempre state le più apprezzate , quelle che se ci pensiamo adesso hanno ancora quell ’ aura di “ vacanza ”, da Autogrill a notte fonda , da ultimo gin tonic col sorriso un po ’ storto , ma con la consolazione che nel giro di qualche kilometro ti aspetta un posto dove abbandonare le membra provate dalla serata . Siamo dei fan dei posti dove si riesce a legare con le persone e dove si testano le cucine locali : abbiamo un bellissimo ricordo per esempio del Capanno Blackout di Prato dove abbiamo ufficializzato l ’ amore per il lampredotto mangiandolo a cena , colazione e pranzo del giorno dopo : quello del ritorno è stato un viaggio intenso .
– Avete avuto modo di pensare a come potrà essere la ripresa dell ’ attività live nei prossimi mesi ? Quali soluzioni proposte vi sono sembrate interessanti e quali credete che potrebbero essere fattibili , soprattutto per concerti di piccola-media grandezza come quelli che bene o male frequentiamo spesso noi ?
Avevamo pronte una manciata di belle date a sostegno di questo singolo e di un altro pronto che aspetta solo il momento più consono per essere pubblicato , ma ora non si sa bene come e quando verranno recuperate . Tutto quello che abbiamo pensato è semplicemente una cosa : non stressare i promoter che come tutti i lavoratori impegnati nel frangente live ora si stanno scervellando per trovare il modo di continuare a portare a casa da mangiare e sicuramente hanno un quadro più concreto delle reali “ opportunità ” attuabili . Forse è più utile a noi e a loro se alla ricerca di date ora si prediliga lo scrivere roba nuova , sfruttare il momento di pausa per dedicarsi senza pressioni alla creatività . È un momento molto par-
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