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RED EDITION
W H AT W E LO S T
L’idea era quella di rappresentare la solitudine. Infat-
ti abbiamo cercato di riprodurre una festa di comple-
anno anni ‘90 in cui l’unica invitata è effettivamente
la festeggiata. Il video prende chiaramente ispirazio-
ne alla fotografia di Twin Peaks.
– Ciao ragazzi! Curtains è uscita a maggio
dell’anno scorso e ora siete tornati con un nuo-
vo EP. Cosa è successo ai What We Lost durante
questi mesi?
Ciao! È stato un periodo particolarmente compli-
cato, abbiamo lavorato tanto per concludere 3 pezzi
non sapendo ancora come sarebbero usciti (singoli o
EP).
– Fate sempre uscire i video con Dreambound.
Secondo voi quanto è importante il supporto di
questa piattaforma per gli artisti emergenti?
Per le band emergenti Dreambound è una manna dal
cielo. Garantisce una visibilità che, soprattutto per il
genere che facciamo, sarebbe difficile da raggiungere
in autonomia.
– I nuovi brani hanno diverse influenze che si di-
scostano dai vecchi suoni dei What We Lost, con
sonorità più shoegaze e meno hardcore. È stata
un’evoluzione voluta e ponderata o si è trattato di
una transizione naturale?
– Avete calcato palchi e aperto ad artisti impor-
tanti, quanto è importante per voi suonare in giro?
È stato un cambiamento del tutto naturale, abbiamo
voluto provare una strada diversa che potesse rispec-
chiare i nostri gusti personali. Nulla toglie che per i
prossimi lavori potremmo tornare sulle “vecchie” so-
norità.
Fondamentale. Ultimamente però, ci sentiamo di
aver già calcato troppo il suolo italiano e vogliamo
concentrarci sull’estero.
– Il 7 febbraio è uscito il vostro nuovo EP di tre
tracce Pretend to Sleep. Parlateci di come nasce
una canzone dei What We Lost, sia dal punto di
vista dei testi che da quello musicale.
Dal punto di vista musicale siamo fortunati, tutti i
membri suonano diversi strumenti e sono in grado di
scrivere pezzi in autonomia. Chiaramente tutto ciò
che viene scritto in solo, viene revisionato da tutti pri-
ma di portarlo in studio. In studio ci ha sempre dato
una grandissima mano Fede Ascari (Wavemotion
Recordings). Per quando riguarda i testi sono sempre
stati scritti da Simo.
– Quali sono state le band che vi hanno maggior-
mente influenzato durante la lavorazione di Pre-
tend To Sleep?
Mmh, parlando del presente sicuramente band come
Parting Gift, Holding Absence, Tigers Jaw, Gleemer.
Poi sicuramente tutta la wave dei The Cure, The Smi-
ths ecc ecc.
– Il primo singolo estratto dall’EP è stato Enough
ed è stato accompagnato da un video. C’è qual-
che concept dietro all’idea del video?
TBA
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