TBA The Red Edition - Issue #02 | Page 14

2 RED EDITION THE MENZINGERS un disco in uscita. Quindi è stato divertente pubbli- care e non avere il pensiero pressante di capire come è stato percepito dal pubblico e tutte quelle cose lì. Ovviamente noi proviamo sempre a essere eccellenti in tutto quello che facciamo se possiamo, ma questo è stato proprio un modo per fare qualcosa che fosse meno pesante per noi. – Hello Exile sembra marcare un passaggio da After the Party a qualcosa che riflette maggior- mente tutta la vostra discografia, con più elemen- ti simili a dischi come Rented World per esempio. Sembra meno noncurante per certi versi e molto più introspettivo. Tom: Penso che si possa dire che è più introspettivo, anche se già gli altri lo erano abbastanza, più che al- tro è più incentrato sulle relazioni che abbiamo con il mondo attorno a noi, mentre After the Party era più un’osservazione di tutto quello che succedeva ovun- que, e penso che invecchiando molte cose nelle no- stre vite sono cambiate dopo After the Party; il mondo è andato avanti sempre più veloce, noi abbiamo cer- cato di andare più a fondo e capire come ci relazionia- mo con il mondo. – Le vostre canzoni hanno sempre avuto un sen- timento di nostalgia e onestà, al di là dell’accura- tezza dei fatti, se fossero esperienze personali o storie inventate. Avete mai avuto il timore di per- dere questo sentimento raccontando storie non vissute in prima persona? Tom: Bella domanda. Non mi sono mai sentito spa- ventato di perdere quel sentimento. C’è stato un mo- mento nella nostra carriera nel quale pensavo che per raccontare una storia in una canzone in prima persona era necessario che quella persona l’avesse vissuta. Ma ora penso che sia come scrivere un libro, una storia, la persona che narra la storia lo fa in prima persona e descrive l’esperienza che sta passando solo come un modo per articolare meglio qualcosa che ha vissuto. Molte delle mie canzoni e storie e libri prefe- riti non sono racconti di esperienze dirette, si usa la finzione per essere in grado di raccontare una storia, ed è così andando a ritroso: i nostri romanzi preferi- ti, tutto il mondo dei testi religiosi, usiamo questi ar- chetipi che ci permettono di descrivere il mondo per noi. – Avete pubblicato delle canzoni tra i due dischi che sono rimaste solo dei singoli, erano state pen- sate per esserlo? Joe: Sì, erano pensate per essere solamente dei sin- goli. Stavamo scrivendo e avevamo pronte quelle, ma era troppo presto per pubblicare un album, quindi le abbiamo fatte uscire così. In altri generi molti artisti adesso fanno la cosa di pubblicare solo singoli e non album, e per noi questa è stata un po’ una prova. Tom: È stato anche più divertente per noi, abbiamo potuto suonare materiale nuovo senza dover aspetta- re l’uscita di un disco, è stato un modo per mantenere le persone interessate in un momento in cui non ave- vamo ancora un disco pronto, avevamo due canzoni e le abbiamo pubblicate. Ci sono state anche altre due canzoni che sono uscite come b-sides di After the Party, No Penance e Cemetery’s Garden, che avevamo registrato insieme al disco e ne erano rimaste fuori. – C’è una canzone in Hello Exile che pensava- te sarebbe stata una hit e non ce l’ha fatta? O al contrario che non vi aspettavate ma ha riscosso molto successo? Joe: Siamo ancora al punto che stiamo presentando le canzoni live per vedere quali funzionano e quali no, questo è solo il secondo tour per Hello Exile, quindi stiamo ancora capendo. Tom: Io pensavo che Strain Your Memory sarebbe an- data meglio, immaginavo sarebbe stata una hit, ma mi sto rendendo conto che sta prendendo popolarità con il tempo man mano che la suoniamo, sta crescen- do pian piano, non è stata una cosa immediata. Quan- do l’abbiamo scritta nella mia testa pensavo “questa ha tutti gli elementi che servono per essere la canzo- ne incredibile che vogliamo, racconta una storia bel- – È anche un modo per concentrarsi a far meno ma meglio? Nel senso, piuttosto che affrettare il percorso che porta a un album completo, fare dei singoli vi permette di dare il massimo concentran- dovi su una cosa sola? Tom: Pubblicare i singoli toglie un po’ la pressione che hai nel fare un disco intero, è più divertente e ri- usciamo a mettere più energia e intenzione quando lo facciamo. Pubblicando Toy Soldier e The Freaks non c’era così tanto in gioco come quando abbiamo TBA | 14