TBA The Green Edition - Issue #01 | Page 34

1 GREEN EDITION THRICE canzone punk rock old school e poi ce n’è una ispirata agli anni 80… La diversità è una cosa di cui vado molto fiero e poi mi piace come vengono live, sono veramen- te fighe! È divertente. Siamo migliorati come musicisti, quindi è molto bello riapprocciarsi alle vecchie canzoni, cer- cando di essere coerenti con il loro spirito ma riuscen- do a suonarle più agevolmente. Io, come molti altri musicisti, non ascolto il mio ma- teriale molto spesso, per niente anzi, a meno che non debba esercitarmi. Non ho più sentito Beggars da quando abbiamo finito di mixarlo; stessa cosa con Vheissu, non l’ho mai ascoltato dall’inizio alla fine, quindi ora che sto reimparando quelle canzoni, le ascolto, prendo degli appunti su come le voglio fare. Penso che entrambi quei dischi abbiamo superato bene la prova del tempo e ne sono molto orgoglioso, è bello sentire quei dischi e non sentirsi in imbarazzo, perché ce ne sono alcuni invece che mi fanno un po’ rabbrividire... – Se dovessi scegliere, qual è la canzone del di- sco della quali sei più fiero? La prima a cui penso è Beyond the Pines. La stiamo usando come chiusura ai concerti e ci fa molto piace- re vedere l’effetto che ha sulle persone. Alcuni si emo- zionano davvero molto quando la suoniamo e moltis- sima gente la canta a squarciagola. – Ti volevo chiedere come ti senti riguardo al fatto di essere in tour con i Refused che sono una band molto importante per chiunque in questa scena… Èfantastico. Loro sono una grandissima influenza. Ma sono anche delle ottime persone. C’è quella cosa che si dice “non incontrare mai i tuoi eroi” perché se non sono gentili e simpatici potresti cambiare il tuo modo di vedere anche la loro arte. Ma i Refused sono vera- mente fantastici, sono umili e modesti, ci si possono fare lunghe chiacchierate, non necessariamente sulla musica, ma anche sulla vita in generale. È sempre bel- lo andare in tour con band che non solo stimolano a essere musicisti migliori ma anche persone migliori. – Ultima domanda: quali sono i vostri piani per il futuro? Tra una settimana torneremo a casa, e nella nostra città faremo uno show per il decimo anniversario di Beggars, suonandolo dall’inizio alla fine più qualche altra canzone. Poi l’anno prossimo negli Stati Uniti fa- remo un tour con mewithoutyou, i Drug Church e gli Holy Fawn e sarà il 15 anniversario di Vheissu, quindi dobbiamo impararci tutte queste vecchie canzoni e nel frattempo cercheremo di scrivere del nuovo ma- teriale. Siamo stati in tour per un po’ quindi credo sia il momento di fermarci un attimo e concentrarci sulla scrittura così da riuscire a fare un nuovo disco entro la fine dell’anno e poi tornare in tour. C L I C C A S U L L’ I M M AG I N E Q U I S O P R A P E R A S C O LTA R E I L D I S C O. – Com’è dopo 10-15 anni ritornare ai vecchi di- schi, imparare di nuovo tutti i pezzi, rivivere un po’ quello che quei pezzi raccontano… TBA | 34