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GREEN EDITION
I TA L I A N S C E N E
insieme, dopo tutti i nostri progetti precedenti, con
la voglia di esprimerci in italiano, per cercare di esse-
re più precisi e immediati nel raccontare quello che
sentivamo. Per quanto riguarda il rock invece è stata
una scelta obbligata, era l’unico genere che ci rappre-
sentasse perché il denominatore comune di tutti i
nostri ascolti precedenti, dei generi che suonavamo
prima, era proprio quello.
– Vi siete formati abbastanza recentemente, nel
2016, e in questi tre anni avete già fatto uscire due
album, avete girato l’Italia per suonare e avete
aperto ad artisti importanti. Come vi sentite?
Ci sentiamo bene, stiamo vivendo un momento mol-
to felice della nostra carriera e non possiamo che
esserne contenti. In poco più di due anni abbiamo
pubblicato due dischi e siamo continuamente in tour
quindi direi che non potremmo essere più felici di
così.
– Abbiamo detto che venite quasi tutti da back-
ground più metal dove i testi erano in inglese.
Come mai avete deciso di ritornare a scrivere
nella vostra lingua madre? Pensate che l’italiano
possa aiutarvi a esprimere meglio quello che vo-
lete dire nelle vostre canzoni?
– Venite quasi tutti da un background molto di-
verso rispetto al genere che suonate ora. Come
e quando avete capito che dovevate/volevate
cambiare direzione?
L’italiano è un terreno minato, ma è il modo più chia-
ro e trasparente che abbiamo per interfacciarci con
il mondo. Abbiamo preso questa decisione grazie
Non c’è stata una vera e propria decisione, è avvenu-
to tutto in modo molto spontaneo. Ci siamo ritrovati
TBA
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