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GREEN EDITION
I TA L I A N S C E N E
– Abbiamo avuto il piacere di vederti dal vivo
quest’estate in apertura ai Rovere, è stato un
anno impegnativo per te, quali sono i traguardi di
cui sei più orgoglioso?
dall’uscita e noi rispondiamo così: con la musica.
Il secondo è legato al fatto che una domanda così al
giorno d’oggi sembra frivola, vogliamo che veramen-
te le persone si prendano un momento per riflettere
e si chiedano come va, cosa che è molto impegnativa
al giorno d’oggi perché siamo distratti per la veloci-
tà con cui accadono le cose, per i ritmi frenetici che
impone la vita di tutti i giorni. Il terzo motivo che è
quello principale è legato al fatto che dentro ai miei
testi si parli tanto di amore ed esperienze mie perso-
nali in cui però le persone si possono anche ritrovare
e rispecchiare. Quindi è un po’ una domanda che fac-
cio a me stesso “Come stai Cogito?” . Risponderò più
avanti, non c’è fretta.
Sì è stato un anno molto produttivo e sono successe
molte cose positive di cui neanche avevamo idea. Sin-
ceramente non credo che ci siano dei traguardi di cui
vado ‘’orgoglioso’’ perché con i traguardi che abbia-
mo raggiunto quest’anno l’orgoglio non c’entra mol-
to (non vorrei sembrare troppo serio, è solo che non
credo di poter mettere smile e risate ma immagina-
temi con il sorriso mentre leggete queste risposte). I
live sono senza ombra di dubbio la cosa che ci ha re-
galato più emozioni. A Milano siamo stati veramente
bene e per noi che siamo di Venezia, venire a suonare
a Milano è davvero un piccolo sogno che si avvera.
Speriamo capiti ancora e ancora. A mente lucida la
cosa che più mi ha reso felice è stato il concerto che
abbiamo fatto in casa qui nel festival di paese che ab-
biamo. Sono salito sul palco e avevamo circa 400 per-
sone davanti, tutte per noi. Mi sono sentito bene e ho
pensato: “La gente ci crede, noi della crew ci credia-
mo, dobbiamo dare il massimo e non mollare mai.’’
Mi ha messo una carica incredibile anche essere an-
dato al Miami Festival da spettatore, ancora prima
del concerto di Milano, e sotto al palco essere stato
fermato da un ragazzo che mi ha detto ‘’Ei ma tu sei
Cogito?!‘’. Ok allora sta succedendo qualcosa. Per noi
che siamo emergenti anche piccoli gesti come questo
significano tantissimo.
– In realtà l’EP raccoglie i brani che ci hai già fat-
to ascoltare più un inedito, questa scelta quanto
è legata alle modalità di fruizione moderne della
musica? Un singolo cattura molta più attenzione
di un intero album?
Domanda difficile (sto ridendo). Questa scelta è
molto legata sia all’aspetto della fruizione moder-
na della musica sia al fatto che quando sei un artista
emergente le cose cambiano in continuazione mese
dopo mese. Per quest’ultimo motivo abbiamo scel-
to quindi di procedere passo a passo ed ecco perché
l’EP. Non vogliamo strafare e vogliamo sempre dare
il massimo e nel miglior modo possibile. In più quan-
do sei emergente non hai quell’attesa che c’è come
per i big nell’uscita di un album. Gli ascoltatori hanno
bisogno di scoprirti un po’ alla volta. Questa scelta
combacia molto bene con il modo di ascoltare oggi la
musica. Rapido e forse a volte distratto. Il nostro EP
si ascolta nel tempo di una doccia, un allenamento,
un tragitto in macchina per andare a lavoro o a stu-
diare. Non per questo però non può lasciare un segno
in chi lo ascolta.
Credo che un intero album abbia comunque molta
più attenzione di un singolo. Pensiamo solamente a
tutta l’idea, la concezione del progetto artistico e la
promo. Con un singolo hanno un peso molto più pic-
colo rispetto ad un Album. L’Album è anche molto
più rappresentativo, nella sua forma trovi tutti i lati
dell’artista. Un album in più ha la forza di rimane-
re nel tempo. Rimanere davvero. Mentre scrivo sto
ascoltando ‘’Hyperview’’ un album del 2015 dei Title
Fight un gruppo punk. Ho scelto di ascoltare un al-
bum non un singolo così a caso. Esempio più attua-
– Stai per pubblicare il tuo primo EP, “Come
Va?”, ti piacerebbe parlarcene un po’?
Il mio primo EP ‘’Come va?’’ uscirà l’8 Novembre ed è
interamente prodotto da J Milli. Ci tengo molto a ci-
tarlo perché è parte fondamentale del progetto, non
un producer da cui semplicemente mi faccio produr-
re dei beat. È la chiusura di un cerchio. Un anno di vita
del progetto partendo con l’uscita del primo singolo
fino ad oggi. Un anno come avete detto voi dove son
successe molte cose. Un anno a cui abbiamo sentito
il bisogno di dare una specie di contenitore che è in
questo caso l’EP. Il fatto che si intitoli ‘’Come va?’’ ha
principalmente tre motivi. Il primo è come se fosse
una persona esterna, tipo mia nonna che ogni volta
mi chiede ‘’Come va con il complesso’’ e mi cita Gian-
ni Morandi, a chiederci come stiamo dopo un anno
TBA
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