I FATTI
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E' stato fermato dai carabinieri il presunto autore dell'agguato armato ai danni di un uomo di 70anni
avvenuto la mattina dello scorso 25 febbraio a Gioia del Colle, in provincia di Bari. Secondo quanto accertato, G.S., 42enne con precedenti, ha esploso almeno 4 colpi con un revolver, ferendo
all'addome ed alle gambe la vittima che si trovava vicino ad un circolo privato nella centrale Via Ricciotto Canudo. Grazie alle immagini di alcuni impianti di videosorveglianza della zona, i militari lo hanno identificato riconoscendo anche il mezzo con il quale era giunto sul posto, una Fiat 500. Sono partite le ricerche incessanti dell'uomo, in particolare negli ambienti malavitosi mentre continuavano le indagini coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica della Dda di Bari Lidia Giorgio.
Il sospetto si è consegnato ai carabinieri nella mattinata di ieri
insieme al suo legale. Quindi è stato sottoposto al fermo di indiziato
di reato emesso dal procuratore aggiunto Francesco Giannella e dal pm Giorgio per il reato di tentato omicidio aggravato dal metodo mafioso e detenzione e porto illegale in luogo pubblico di un revolver. Il
provvedimento è stato emesso alla luce delle risultanze investigative
emerse già dalle prime ore dopo la consumazione dell'agguato. Nel
corso delle indagini è stata recuperata e sequestrata l'auto
utilizzata dal malvivente. L'indagato, una volta presa coscienza delle
accuse ha fatto rinvenire l'arma usata per l'agguato, che era stata nascosta lungo la strada provinciale 139, sotto un sasso. Le indagini proseguono per ricostruire le motivazioni del fatto di sangue.
Palermo, anziana travolta da un ciclomotore guidato da un 11enne
Un'anziana donna, A.B. di 72 anni è stata travolta da un ciclomotore mentre attraversava sulle strisce. E' accaduto davanti al Tribunale di Palermo. La vittima è stata trasportata con codice rosso all'ospedale Civico del capoluogo siciliano e ora è ricoverata in gravi condizioni. Sembra che alla guida ci fosse un undicenne. Che è stato bloccato dalla polizia municipale. Il ragazzino che si trovava con lui è riuscito a fuggire.
Chiuso per 'ndrangheta
Sciolto in Calabria il Comune di Stilo
Incandabili un assessore e il sindaco
L'ex sindaco di Stilo (Rc), G iancarlo Miriello, e l'ex assessore comunale, Luigi Stillitano, sono stati dichiarati incandidabili dal Tribunale di Locri a seguito dello scioglimento del Consiglio comunale ufficializzato nel maggio 2019. Secondo i giudici, che hanno accolto la richiesta del ministero dell'Interno, Miriello e Stillitano "non potranno essere candidati
alle elezioni per la Camera dei deputati, per il Senato e per il Parlamento europeo nonché alle elezioni regionali, provinciali,
comunali e circoscrizionali, limitatamente ai primi due turni elettorali successivi allo scioglimento del Comune di Stilo". A pesare sui due ex amministratori, come ricostruisce la Gazzetta del Sud, sono le conclusioni contenute nella relazione della Commissione d'accesso, secondo cui sarebbe stata evidenziata "la continuità della presenza della criminalità organizzata nel territorio interessato" e "una visione d'insieme dell'agire amministrativo come fortemente
caratterizzato da irregolarità nel processo di formazione della volontà dell'ente, orientandole quindi, causalmente, al collegamento
con il fenomeno consortile".
Mafia e massoneria, maxi-blitz a Palermo
Favori e affari, per ventuno indagati si profila la richiesta di rinvio a giudizio
Meno di un anno dopo la doppia operazione, eseguita dai carabinieri e dal Ros fra luglio e agosto, i pubblici ministeri della Dda di Palermo, Geri Ferrara, Claudio Camilleri e Alessia Sinatra, hanno chiuso le inchieste "Assedio" e "Halycon" che hanno disarticolato la nuova famiglia mafiosa di Licata che avrebbe pure stretto un accordo con la politica e la massoneria deviata . Sono 21 gli indagati nei cui confronti si profila una richiesta di rinvio a giudizio. I personaggi principali sono il boss Angelo Occhipinti, 65 anni, l'ex consigliere comunale, nonche' geometra dell'ufficio tecnico dell'ospedale di Licata, Giuseppe Scozzari, e il funzionario della Regione Lucio Lutri. Quest'ultimo, in particolare, "grazie alle rete relazionale a sua disposizione quale Maestro venerabile della loggia massonica "Pensiero ed Azione" di Palermo, avrebbe "acquisito e veicolato agli appartenenti alla famiglia mafiosa informazioni riservate circa l'esistenza di attivita' di indagine a loro carico" e sarebbe intervenuto per favori di altra natura che avrebbero rafforzato l'organizzazione criminale. Scozzari, invece, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa come Lutri, avrebbe, "nell'esercizio delle, sue funzioni di responsabile del servizio tecnico del presidio ospedaliero di Licata, ed essendo influente funzionario dell'Asp di Agrigento, garantito corsie preferenziali per l'accesso ai servizi dell'Asp a soggetti indicati dal capomafia Occhipinti".
Agguato a Bari
Fermato il presunto autore dell'aggressione armata a 70enne
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