SUDONLINE
FOCUS
9
Il commento. Barbara Palombelli non deve essere crocifissa
Il Sud è in grande difficoltà per colpa della mafia, della politica e di noi meridionali
di Biagio Maimone
Roma, 21 marzo 2020 - Se il numero delle persone contagiate dal Covid-19 nelle regioni del Sud Italia dovesse aumentare, come previsto, sarebbe un disastro. Il Sud Italia, purtroppo, non sarebbe in grado di affrontare l'emergenza come stanno facendo in Lombardia ed in Veneto.
Barbara Palombelli ha sbagliato ad esprimersi, certamente, ma il popolo del Sud deve smetterla di fare del vittimismo un arma per difendersi: dobbiamo, noi meridionali, essere realisti e ammettere i nostri errori. La responsabilità, purtroppo, è anche di una buona parte del popolo meridionale, di cui faccio parte, che ha dato ascolto ai mafiosi di turno e ai politici ad essi connessi, i quali hanno voluto un Sud arretrato facendo leva sul silenzio dei meridionali omertosi ed incapaci, per paura, di reagire e di imporsi. La Sanità è stata drammaticamente penalizzata dal malgoverno sotterraneo che ha retto le regioni meridionali italiane. Spero che quando vedremo la luce nel tunnel di questa drammatica esperienza noi meridionali cambieremo rotta ed affideremo le nostre sorti a uomini onesti e capaci di governare i nostri territori in modo da garantirne lo sviluppo ed il vero benessere. Diciamo basta alla povertà e allo sfruttamento, basta alla corruzione e diciamo, soprattutto, basta all'essere collusi con chi promette e non fa nulla! Alziamo la testa, siamo un grande popolo. Facciamo aprire gli ospedali fantasma, quelli costruiti e mai messi in funzione, quelli che hanno arricchito chissà chi.
Dobbiamo volerci bene noi meridionali e credere nella giustizia e nella verità. Ce la faremo, ne siamo convinti. Da domani iniziamo a porre le basi per un cambiamento davvero straordinario!".
Matteo Salvini aveva assicurato toni collaborativi dopo la telefonata ricevuta due giorni fa da Sergio Mattarella. Un richiamo, quello del Colle, all'unità tra maggioranza e opposizione in un momento così drammatico per il Paese. Oggi il leader della Lega torna però ad affondare i colpi nei confronti del governo. "Ci rivolgiamo a lei perché altri non ci ascoltano", è l'esordio in un video su Fb con evidente intento polemico. Ma la richiesta di una stretta, almeno in Lombardia, arriva da tutta la destra. Innanzitutto Salvini chiede una chiusura totale di tutte le attività non vitali, una linea - questa - condivisa con molti governatori, in particolare quello della Lombardia Fontana. Poi di dotare di mascherine tutto il personale sanitario e le forze dell'ordine. Ancora, reclama la pace fiscale per un intero anno (per "tranquillizzare tutti gli imprenditori e i lavoratori che sono chiusi a casa responsabilmente: moratoria fiscale, sospensione di tutte le tasse locali e statali per tutto il 2020"). La riapertura del Parlamento. E infine, torna a un vecchio cavallo di battaglia, la polemica con l'Unione. Salvini cioè chiede a Mattarella di "svegliare l'Europa".
In serata arriva anche il richiamo di Giorgia Meloni: "Il numero di contagi e di morti continua a crescere. Il governo ha dichiarato lo stato di emergenza addirittura il 31 gennaio, ma a questo non sono seguite decisioni consequenziali, tanto che fino a fine febbraio non si è fatto nulla. E il contagio si è diffuso. Il virus non va inseguito ma anticipato. Basta tentennamenti, bisogna chiudere tutto, subito. Aperti solo farmacie, alimentari e pochissimi altri servizi essenziali. Basta perdere tempo".
L'appello di Salvini al Quirinale:
"Nessuno ci ascolta, chiudere tutto"
L'emergenza nel mondo