SudOnLine 2 marzo 2020 | Page 8

I FATTI

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Vincenzo Russo, il padre di Ugo, il 15enne ucciso la notte del 1 marzo da un carabiniere fuori servizio durante un tentativo di rapina nel quartiere Santa Lucia di Napoli, ha parlato ai microfoni di Fanpage.it a poche ore dalla morte del figlio: «Il carabiniere gli ha sparato dietro alla testa, mentre Ugo stava scappando. Voleva ucciderlo. Quello non è un carabiniere, ma un criminale, perché ha voluto uccidere mio figlio».

«Io non so se mio figlio stava rapinando quell'uomo. Ma questo vuol dire che chi fa una rapina può essere ucciso da un carabiniere? Se mio figlio se ne stava scappando, doveva sparare alle gambe o farlo fuggire. Il carabiniere ha voluto uccidere mio figlio Ugo, si è comportato come un criminale», ha concluso ancora il padre del giovane.

Ugo Russo, classe 2004, in sella a uno scooter a volto coperto e con un complice, avrebbe tentato di rapinare dell'orologio un carabiniere libero dal servizio che si trovava in macchina insieme a una ragazza, puntandogli contro una replica di pistola in metallo attraverso la fessura del finestrino. La vittima, un carabiniere di 23 anni in servizio a Bologna, ora in caserma per essere ascoltato, si sarebbe spaventata al punto da impugnare la pistola d'ordinanza e far fuoco tre volte contro il 15enne, colpito gravemente alla testa e al torace.

Soccorso nella zona di Santa Lucia, in via Generale Giordano Orsini, è stato portato da alcuni amici intorno alle 5.30 all'ospedale Vecchio Pellegrini, dove è deceduto nonostante i tentavi dei medici di salvargli la vita con un intervento chirurgico.

All'alba il Pronto soccorso è stato devastato, fa sapere la Asl, dalla rabbia dei parenti che - come scrive Melina Chiapparino sul Mattino - sono entrati in ospedale e hanno devastato computer, macchinari, barelle e presidi medici. Il servizio di pronto soccorso è stato sospeso alle 7.30 e otto pazienti sono stati portati nei reparti dello stesso nosocomio e, con l'aiuto del Servizio 118, in altri ospedali.

Sono cominciate le attività necessarie a ripristinare quanto prima possibile l'attività di PS tenuto conto dell'importanza che il presidio ospedaliero riveste nell'ambito della rete cittadina.

Smaltimento illecito di rifiuti, due denunciati a Napoli

Continuano i controlli ambientali dei carabinieri di Giugliano in Campania nell'ambito deuccelli e nove pali. Il veicolo e i rifiuti trasportati sono stati sequestrati.

(Cro/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 29-FEB-20 09:51 NNNN

Riapre il pronto soccorso

"Un segnale per la città"

"Il pronto soccorso del Pellegrini è stato riaperto alle 20 di ieri sera, in tempo record, per lanciare un segnale forte ai cittadini e a tutti gli operatori della sanità". A dirlo è Ciro Verdoliva, direttore generale dell'ASL Napoli 1 Centro. "I fatti di questa notte - aggiunge - sono di una gravità inaudita. Nessun dolore, anche se forte per la perdita di una giovane vita, può né deve giustificare la distruzione di un luogo ''sacro'', nel quale gli operatori sanitari con passione e professionalità sono ''al lavoro per garantire salute". Al provvedimento di sospensione dell'attività del Pronto Soccorso (alle 7.30 di questa mattina) ha fatto seguito uno sforzo imponente da parte di tante articolazioni aziendali per fare in modo che alle ore 20.00 potesse essere ripristinato il servizio. Gli operatori sanitari assegnati al Pronto Soccorso dei Pellegrini questa sera, in segno di solidarietà ai colleghi hanno chiesto di essere tutti presenti in servizio (anche fuori turno programmato). Una richiesta che è stata accolta ed autorizzata dalla direzione generale che ha apprezzato e condiviso lo spirito di squadra che caratterizza l'ASL Napoli 1 Centro.

"È la miglior risposta a quanti - conclude Verdoliva - hanno messo a rischio pazienti e operatori determinando l'interruzione di pubblico servizio". Di qui l'invito del direttore generale rivolto a tutti i medici e dipendenti ASL, ad essere presenti alle 20.00 al Pronto Soccorso del Pellegrini per far sentire un'unica voce, un unico impegno, una grande vicinanza e supporto a quanti dimostrano sul campo che L'ASL Napoli 1 Centro è più forte di chi non ama questa città e di chi non rispetta gli altri.

Il padre del ragazzo:"E' stata un'esecuzione"

Parla il padre del diciasettenne ucciso a Napoli da un carabiniere durante un tentativo di rapina. I familiari devastano l'ospedale

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