Nel corso delle varie stagioni dell’anno, soprattutto dopo gli “anta”, si evidenzia una differente attivazione
delle aree cerebrali durante lo svolgimento delle stesse operazioni cognitive. Ciò accade perché il cervello, in questo modo, regolarizza l’impiego delle proprie risorse. È importante sapere tale fatto, perché così è più facile gestire
i cambi di stagione e supportare correttamente il cervello nei vari periodi dell’anno. E in particolare in primavera, quando si assiste a una riduzione delle funzioni cerebrali e a un aumento della stanchezza in gran parte della popolazione. Ecco come si possono combattere queste difficoltà. Anche attraverso una sala alimentazione.
Il cervello rappresenta il 2% del peso corporeo e consuma il 20% delle calorie che assumiamo ogni giorno attraverso la dieta quotidiana.
Tale organo ha bisogno di zuccheri in quantità adeguate e che dovrebbero derivare da cereali (riso, orzo, avena e loro derivati, preferendo quelli integrali o semintegrali), verdure e frutta, e non da dolci o bibite zuccherate.
Si inizia con la colazione, che dovrebbe comprendere un frutto e 70g di pane integrale (oppure 3 fette biscottate, 3-4 biscotti secchi o 30g di _ occhi d’avena). Se si beve latte, si ricorda che anche questo fornisce zuccheri.
pranzo e cena, si consiglia una quota di 60- 70g di pane, pasta oppure riso o altri chicchi, e una porzione o due di verdure. La frutta può essere consumata, oltre che a colazione, anche come spuntino (abbinando noci, mandorle o semi fonti di grassi buoni e proteine). L’apporto di zuccheri è da completare con quello proteico di carni bianche, pesce, legumi, uova, tofu, tempeh, frutta oleosa ecc.
inseguirla troppo a lungo, la vedi solo
comparire per un istante e subito un’altra l’ha sostituita.
• Lentamente ti accorgi che tutto questo frastuono diminuisce, va sempre più sullo sfondo, le voci si fanno
più flebili, più lontane e si affacciano ampi spazi di silenzio: un silenzio sereno, come un cielo azzurro
che si apre tra le nubi.
• Osservi questo cielo luminoso e chiaro, qualche pallida nuvola lo attraversa, scorgi la cima dei rami, il
cinguettio degli uccelli sulle fronde. Ti abbandoni a questi suoni per tutto il tempo che vuoi e senti una
grande serenità dentro di te. Poi, con calma, riapri gli occhi.
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Il cervello non è più quello di prima?
Ecco come può funzionare meglio
La dieta per recuperare memoria e concentrazione
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A pranzo e cena, si consiglia una quota di 60- 70g di pane, pasta oppure riso o altri chicchi, e una porzione o due di verdure. La frutta può essere consumata, oltre che a colazione, anche come spuntino (abbinando noci, mandorle o semi fonti di grassi buoni e proteine). L’apporto di zuccheri è da completare con quello proteico di carni bianche, pesce, legumi, uova, tofu, tempeh, frutta oleosa ecc.
Il cervello ha bisogno anche di grassi, come quelli monoinsaturi dell’olio extravergine d’oliva ( no a 3 cucchiai e mezzo al giorno) e dell’avocado (vedi pag. 58), e gli Omega3 di pesce di mare, noci, semi di lino ecc. Va invece ridotto il consumo di grassi saturi, presenti soprattutto in carni rosse (e in particolare nei tagli grassi), insaccati, salumi
e formaggi grassi, con l’eccezione di parmigiano e grana che, se consumati in quantità moderate, fanno bene alla memoria.
È importante arricchire il menu anche con le sostanze antiossidanti di spezie (curcuma, zafferano, peperoncino ecc.), frutta (mirtilli, agrumi, kiwi, ma anche prugne e albicocche disidratate) e verdura (fresca e di stagione o surgelata al naturale). Ricordiamo che anche i cereali integrali, il pesce e i frutti di mare contengono antiossidanti, come selenio e astaxantina, tutti utili per il cervello.