SudOnLine 11 marzo 2020 | Page 14

LETTERE E COMUNICATI

IL SudonLine

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Non fermiano l'Ars

“La politica, anche quella siciliana, sia all’altezza della sfida. Con le dovute cautele e precauzioni non si deve fermare l’attività legislativa del

parlamento regionale. Occorre dare un segnale di maturità: in un momento in cui si chiede, giustamente, di mantenere operativi i servizi amministrativi

essenziali, non possono essere i deputati regionali a disertare dai loro compiti. L’Ars si assuma le proprie responsabilità, anche per non lasciare solo il governo regionale nell’affrontare i giorni difficili che abbiamo

davanti”.

Claudio Fava

Una scelta miope

L’UTSIR (Unità di Terapia Sub Intensiva Respiratoria) dell’Azienda ospedaliera dei Colli, che già aveva gestito per la Campania la pandemia influenzale H1N1 del 2009, è stata recentemente ridimensionata nei posti letto (da 18 a 12), con trasferimento del reparto da piano terra al quarto piano (nei locali adiacenti a Malattie Infettive) e la perdita sia delle attrezzature utili alla ventilazione polmonare, come il cosiddetto casco, che dell’assistenza medica (passata da h24 ad h12). È diventato così un reparto di degenza ordinaria, perdendo la sua peculiarità. Una scelta miope, che in un momento di emergenza appare ancora più grave. Oggi quel reparto del Monaldi avrebbe potuto dare una grossa mano al personale medico e paramedico impegnato nel fronteggiare il Coronavirus nella nostra regione. Chiaramente ai medici dell’Ospedale dei Colli, che già dispongono nel loro vecchio reparto dei macchinari per la ventilazione polmonare, vanno consegnati anche i dispositivi di protezione individuale utili ad operare in una condizione serena. Quel reparto non andava ridotto e trasferito, oggi sarebbe stato un punto di forza del sistema sanitario regionale. I nostri appelli dei mesi scorsi, purtroppo, sono caduti nel vuoto.

Flora Beneduce ed Ermanno Russo

Riapre il Pronto soccorso

«Nella serata di ieri abbiamo dovuto affrontare un problema serio, ma al quale abbiamo reagito con tempestività. Il nostro primario di pronto soccorso è risultata positiva al Covid-19 e questo ha imposto la bonifica dei luoghi del pronto soccorso e l’attivazione di tutte le procedure previste dalla legge. Grazie all’impegno di tutto il personale del Cardarelli e alla celerità del Dipartimento di prevenzione dell’ASL Napoli 1 Centro, da stame il pronto soccorso è vivamente in funzione. La direzione strategica ha già provveduto a segnalare i nomi dei medici, infermieri e Oss entrati in stretto contatto con il primario risultato positivo affinché siano attivate tutte le opportune misure di verifica. La situazione è seria e per questo va affrontata con responsabilità da ciascuno. Ai medici, agli infermieri, operatori sociosanitari e più in generale a tutto il personale del Cardarelli, voglio dire grazie per come l’ospedale sta reagendo all’onda d’urto di questi giorni. Abbiamo grandi professionalità e questa crisi ci sta dando occasione di mostrare ancora una volta quante e quali professionalità abbiamo da mettere in campo».

Giuseppe Longo, direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Antonio Cardarelli di Napoli

Allarme per i teatri in Campania

“Siamo in una situazione di emergenza sanitaria mondiale. Il Governo, con il DPCM del 4 marzo 2020, ha indicato a tutti i cittadini italiani le linee guida per contrastare e contenere il diffondersi del virus Covid-19. Per questo motivo gli esercenti dei teatri della Campania associati all’ARTEC, sapendo di avere le sale già piene in prevendita con centinaia di spettatori previsti per ogni replica, hanno deciso di chiudere la propria attività.

Ci sentiamo responsabili nei confronti del pubblico, delle maestranze che concorrono allo specifico processo di lavoro previsto nei luoghi di spettacolo, e degli attori che in palcoscenico non possono mantenere la distanza di sicurezza.

Non è semplice - né indolore - il rientro improvviso delle compagnie da tournée interrotte bruscamente. Il tutto in una situazione aggravata dal fatto che l’atipicità dei contratti dei lavoratori dello spettacolo - che non prevedono Cig in deroga, disoccupazione o altri ammortizzatori sociali – non ci consentono di garantire gli attuali livelli occupazionali.

Per questo abbiamo aperto ufficialmente lo stato di crisi a cui il Presidente Vincenzo De Luca ha celermente risposto dicendo: “In particolare, per quanto riguarda il Sistema Spettacolo siamo pronti a valutare l’adozione di specifici provvedimenti anche complementari a quelli previsti dal governo centrale, rispetto al quale stiamo proponendo il nostro contributo alla conversione in legge del decreto legge 2 marzo 2020”.

Le richieste che abbiamo già proposto al Governo Regionale e che riteniamo urgenti - aggiunge l’ARTEC - riguardano il finanziamento del Fondo Unico per lo Spettacolo regionale per l’annualità 2020 con almeno 15 milioni di euro, e di portare a termine l’importante lavoro di risistemazione della legge quadro del settore, la L.R. n. 6/2007, le cui modifiche sono state già approvate dalla Giunta Regionale e inspiegabilmente non discusse e votate all’esame della VI Commissione Cultura competente in materia. Altre misure saranno proposte e discusse al tavolo tecnico che a breve sarà convocato.

Non siamo eroi, non siamo codardi, prima che esercenti, produttori, lavoratori dello spettacolo, siamo cittadini rispettosi del bene comune che cercano di dare, come tutti, il proprio contributo al superamento di un’emergenza mondiale”.

Presidenza Artec