SudOnLine 10 marzo 2020 | Page 7

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Scuole chiuse fino al 3 aprile

il governo prepara il nuovo decreto

Non è ancora ufficiale ma ormai compare anche su documenti e circolari del ministero dell’Istruzione: le scuole di tutta Italia saranno chiuse, come è stato deciso sabato notte per quelle della zona arancione, almeno fino al 3 aprile. Infatti nella nota diffusa dal ministero per spiegare le modalità con le quali presidi, insegnanti e personale amministrativo e ausiliario gestiscono questa fase si legge riferita al sistema nazionale di istruzione, cioè a tutte le scuole: « Nelle istituzioni scolastiche del sistema nazionale di istruzione sono sospese tutte le riunioni degli organi collegiali in presenza fino al 3 aprile 2020». Dunque gli insegnanti sono invitati fino a quella data a sviluppare didattica a distanza e a presentarsi a scuola solo per attività legate all’attivazione delle classi digitali. La decisione che è già nei documenti del ministero verrà ufficializzata soltanto nei prossimi giorni, forse mercoledì. Mentre già si sta valutando se non sarà necessario prorogare oltre il 3 aprile.

Corea, multe salate

a chi dice bugie

Multe salate in Corea del Sud per chi risulta positivo ai test per il coronavirus e non racconta la sua storia, dai luoghi frequentati alle persone incontrate, tutto ciò che può essere utile nella battaglia contro la Covid-19.

"Il governo può stabilire multe fino a 10 milioni di won (l'equivalente di quasi 7.300 euro) se i pazienti non racconteranno la verità alle autorità sanitarie", ha avvertito il vice ministro della Sanità, Kim Ganglip, come riporta l'agenzia Yonhap.

La stampa locale segnala il caso di una 78enne della città di Daegu, la più colpita dall'epidemia di coronavirus in Corea del Sud, alla quale ieri in un ospedale di Seul è stata diagnosticata la Covid-19.

Secondo i media sudcoreani non avrebbe raccontato con chiarezza i suoi spostamenti, fornendo informazioni inesatte ai medici. Nel frattempo sono scattati i controlli per tutte le persone che sono entrate in contatto con la donna, che sarebbe stata in precedenza respinta da un altro ospedale di Seul.

Anche Conte ha fatto il tampone: è negativo

Lei ha fatto il tampone? Pensa di farlo? "I miei medici sono premurosi. Mi seguono con attenzione e ho piena fiducia in loro". Quindi l'ha fatto? "Sì, è negativo". Sono le parole del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in un'intervista a la Repubblica sull'emergenza coronavirus. Gli italiani si chiedono quando usciremo dal buio. "Voglio essere onesto e chiaro, come sempre: adesso è difficile fare previsioni, perché siamo di fronte ad un virus nuovo con un tasso di virulenza che ancora stiamo sperimentando. Il governo coordina con la massima intensità e concentrazione la macchina organizzativa", dice il premier. "Due sono gli obiettivi da raggiungere: contenere la diffusione del virus e potenziare le strutture sanitarie perché possano reggere a questa sfida. Siamo un paese forte", aggiunge. "Continuiamo ad agire seguendo la linea della massima precauzione e della proporzionalità delle misure messe in campo rispetto all'evolversi della situazione -afferma in un altro passaggio dell'intervista-. Ma la vera differenza ora la devono fare tutti i cittadini. Faccio un appello a tutti gli italiani: dobbiamo fidarci degli scienziati, manteniamo la distanza di un metro, evitiamo baci, abbracci, strette di mano, rispettiamo le altre regole. Per parte nostra, con il decreto-legge approvato venerdì sera abbiamo predisposto un piano straordinario per rinforzare il personale medico e infermieristico, mentre con altre iniziative ci siamo garantiti alcune linee produttive, qui in Italia, per disporre di attrezzature specialistiche per terapia intensiva e sub-intensiva".

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