Storia del Sacro Monte di Varallo | Page 74

un secolo e mezzo dall’esecuzione, che lo assegnò a Fermo Stella da Caravaggio, collaboratore di Gaudenzio in pittura. Dopo di lui tutti i compilatori di guide ne ripeterono acriticamente l’attribuzione fino ad oggi. Tuttavia qualche studioso alla fine dell’Ottocento, come l’Arienta, incomimciò a ritenere di Gaudenzio la Madonna col Bambino, seguito dal Romerio. Ma sono stati soprattutto i più fini ed acuti studiosi dell’artista: la Brizio, il Viale, il Mallè ed il Testori, a riconfermargli senza alcun dubbio questa affascinante ed umanissima statua, per gli inconfondibili caratteri stilistici, la sua altissima ispirazione e l’intenso afflato poetico. Nel 1951 la Brizio sosteneva che molte statue delle cappelle gaudenziane, se non eseguite direttamente dal maestro «lo siano state su progetti suoi e sotto la sua diretta sovrintendenza». Ed in verità la figura di S. Giuseppe, per quanto appaia oggi non molto felice, ma ne diremo più avanti la ragione, è modellata con un panneggio sapiente, vicinissimo a quello della Madonna. E cosi pure la figura del Gran Sacerdote presenta un volto trattato con particolare attenzione ed espressività, e le maniche un po’ dure degli avambracci ritornano del tutto simili nell’Angelo annunziante affrescato da Gaudenzio nell’interno della cappella di Loreto alle porte di Varallo ed in molte altre figure sia dipinte che modellate da lui. Del resto non esiste nessuna prova e nessun documento da cui si possa dedurre che lo Stella sia stato anche scultore; non può certo valere l’affermazione cosi tarda del Fassola; né par possibile che questo artista di Caravaggio, quand’anche si fosse dedicato alla scultura, potesse già essere attivo sul Sacro Monte nei primi lustri del Cinquecento e per compiti cosi impegnativi, se si pensa che le sue opere più tarde finora note risalgono addirittura al 1562. Si deve dunque ritener e ormai con assoluta certezza che la statua della Madonna col Bambino è di Gaudenzio, mentre le altre due devono essere opera di collaborazione con i suoi aiuti di bottega e non dello Stella. Ma si affaccia a questo punto un gran dubbio che crea un nuovo problema. La raffigurazione scultorea della cappella è ancora cosi come venne ideata originariamente, oppure ha subito delle modifiche? La più antica xilografia che la riproduce, quella di Giovachino Teodorico Coriolano, risalente al 1606-8 circa, ce la presenta con ben cinque figure e non tre come attualmente. Il Sacerdote vi compare al centro ed è privo della mitra sul capo; manca poi l’elaborato tavolino rotondo nel mezzo. E tale xilografia venne usata per illustrare la cappella fino alla seconda metà del Settecento, cioè per oltre centocinquant’anni! È veramente strano che si sia fatto per cosi tanto tempo 74 Cappella - 8