Storia del Sacro Monte di Varallo | Page 587

Sindone, che, come si è visto, la fiancheggia sulla destra nello stesso, irregolare complesso edilizio, che si affaccia sulla Piazza Maggiore. Il grosso, intricato e fin qui irrisolto problema riguardante questo singolare edificio, è già stato ampiamente indagato trattando del primo dei due misteri, quello appunto della Pietà, prospettando varie ipotesi da valutare, vari interrogativi a cui cercar di dare una convincente risposta. Da tutte queste mie ricerche, da tutte queste supposizioni, mi pare di poter dedurre che l’insieme delle strutture murarie non sia sorto unitariamente e contemporaneamente, né tanto meno su un progetto ben definito prima del 14 aprile 1493, quando nell’atto di donazione del “super parietem” al Padre Caimi si nomina la “cappella esistente subtus crucem”, ma che al contrario esistesse allora solo la parte, o l’ambiente di destra, quello di sinistra, dedicato oggi alla Pietà. Anche l’atto di donazione si riferisce ad una sola cappella e non a due. Il vano poi contenente la raffigurazione di Gesù deposto nel sudario è orientato come tanti antichi edifici di culto e come tanti piccoli oratori dellavalle, per cui potrebbe esser stato una cappella preesistente al Sacro Monte, facente parte del complesso di umili costruzioni di un alpeggio, di una piccola frazione di Varallo, situato “ad immemorabili” sul “super parietem”, come porta a pensare il termine “esistente”, cioè che già esisteva nel 1493. Anche la parte di fondo, arieggiante ad una rozza ed assai irregolare struttura absidale, può avere il suo peso al riguardo nel rafforzare l’ipotesi di preesistene edificio di culto. Inoltre la parte anteriore dell’aula, cioè quella di facciata, che si affaccia sul portichetto di collegamento col Santo Sepolcro, è priva di muratura,come appunto per lo più i nostri umili oratori medioevali, dotati solo di un ampio arco d’ingresso. Certo anche questo vano, come quello della Pietà, presenta tanti elementi irregolari, sia nelle pareti laterali tra loro non simmetriche, né di identica lunghezza, sia nella copertura in muratura, sia, come già detto, nel lato di fondo, per cui è certo che non ci troviamo di fronte ad un’aula giunta a noi integra, ma ad un ambiente che nel corso dei secoli deve aver subito un numero abbastanza notevole di ritocchi, di alterazioni, che ne fanno un vano del tutto singolare e privo di qualsiasi rigore strutturale. La sua relativa ampiezza può, a differenza del sacello della Pietà, permettere nell’interno la collocazione di un gruppo statuario dotato di un certo numero di figure, come quello appunto detto della Pietra dell’unzione, oggi nella Pina587