scalea coperta di salita, cappella del Cristo in croce, cappella della Tramortita.
Ora invece, nel 1632, si deve invertire il percorso, eliminando la scalea di discesa
a sud e creandone una nuova, posta quasi sul ciglio del Monte, per raggiungere
all’estrema destra la facciata della nuova cappella dell’Inchiodazione. A questa
facciata viene anteposto un ambiente, o vestibolo, un po’ meno elevato della
cappella stessa, costituendo così lo spazio riservato ai pellegrini per sostare di
fronte alla scena drammatica dell’Inchiodazione e dando contemporaneamente
accesso alla cappella del Calvario vero e proprio, cioè di Gesù sulla croce, evitando che i visitatori, per passare dall’una all’altra, debbano esporsi alle intemperie.
La nuova cappella del d’Enrico, come si è detto, pur fiancheggiandola, viene
eretta un po’ arretrata rispetto a quella del Calvario, che spicca così maggiormente sul lato di facciata, come un corpo avanzato, mentre sul lato tergale, verso
la Chiesa vecchia (attuale Casa del Pellegrino), il nuovo volume dell’Inchiodazione sporge di alcuni metri, e, date le sue dimensioni, viene a sopravanzare
anche in altezza la preesistente costruzione gaudenziana.
Il Calvario dunque nel 1632 cessa di dominare incontrastato e solitario sulla
Piazza Maggiore del Sacro Monte da una parte, e sul borgo di Varallo dall’altra, così come lo aveva ideato Gaudenzio, e perde il suo primato architettonico,
venendo posto alla pari col nuovo edificio dell’Inchiodazione. Questo infatti,
con il suo notevole volume, e situato proprio sul ciglio a strapiombo su Varallo,
viene ad emergere per prmo e a dominare sul complesso del Monte visto dal
sottostante centro abitato. Ma viene così anche ad occultare con la sua maggior
altezza la ormai retrostante cappella del Calvario, che fino a quel momento, con
la sua struttura architettonica di alto prestigio, evidenziava anche il suo ruolo
primario come punto di riferimento di più alto valore religioso nel panorama
della Nuova Gerusalemme varallese.
Poco dopo, anzi quasi immediatamente dopo, il Calvario rimarrà ancor più
incapsulato dall’addossarsi sul lato opposto, verso la Piazza Maggiore, della nuova cappella della Deposizione dalla croce, pure progettata da Giovanni d’Enrico
(la convenzione con i capimastri è del 31 ottobre 1633, e si può pensare che
l’inizio dei lavori debba essere avvenuto nella primavera del 1634). Verrà così
umiliato dalla superiore altezza anche di questa nuova costruzione, essa pure
arretrata rispetto all’edificio gaudenziano per permettere, anche in questo caso,
l’uscita dei pellegrini dal Calvario attraverso la piccola porta sul lato sinistro.
La nuova costruzione comprende anche una loggia a due archi, come spazio riservato ai visitatori per sostare davanti alla sacra raffigurazione posta all’interno.
Forse nello stesso momento, o forse qualche tempo dopo, si effettua un’altra
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