Il complesso scultoreo - L’incarico al Tabacchetti
Come si è visto, la struttura architettonica della Salita al Calvario dovette
venir condotta a termine verso la fine del 1596, perché già il 25 Gennaio del
‘97 il vescovo Bascapè, con la sollecitudine e la zelante attenzione che sempre lo
hanno animato, invia ai fabbricieri del Monte la descrizione di come raffigurare
la scena entro la cappella. La lettera (di cui mi ha fornito copia con molta gentilezza il professor Longo) così dice: “Ai Fabriceri del Sacro Monte di Varallo - Pax
Cristi - Con questa vi si manda scrittura di quello che deve contenere la cappella
nuova dove si rappresenti il Salvatore che porta la Croce. Farete che cotesti artefici
ci mandino poi i disegni conforme alla detta scrittura acciocchè il tutto si faccia con
quella convenienza che richiede il luogo. Il Signore vi benedica –Novara, 25 Gennaio 1597”.
Non ci è però giunta l’allegata descrizione “di quello che deve contenere la
cappella nuova”, ma la conosciamo comunque grazie ad un’altra lettera che il 14
Marzo successivo Monsignore invia aggiungendo altre importanti indicazioni.
Tra l’altro scrive: “ Ci è stato caro, come sarà sempre, quello che ci havete proposto
intorno alle imagini della nuova capella, perciò che desideriamo che ognuno aiuti la convenienza et il decoro di quel sacro luogo, che per ciò noi ancora pigliamo
questa fatica. Et non ci assicuriamo di havere nella mente bene il sito, quanto al
collocare le immagini et misterii ci rimettiamo a’ presenti et periti, i quali habbiano risguardo non solo alla bellezza esteriore ma anche alla pietà et godimento
de’ misteri pii in si fatta collocazione. Ma quanto alla elletione di esse imagini et
misterii approviamo bene che vi si ponga…. la Veronica et il Sudario, improntato
della faccia del Salvatore, ma non ci si metta Simone Cireneo, né i ladri con le loro
croci, né si facciano le Marie et S. Giovanni (ove) rivolto il Signore paia dire Filiae
Hierusalem etc…., ma turba di donne col popolo. Non si manchi di metter qui il
mis