Storia del Sacro Monte di Varallo | Page 3

La Storia Il millecinquecento Dopo la morte del Beato Caimi ne prosegue l’opera il vercellese Beato Candido Ranzio, che rimarrà al Sacro Monte fino al 1509. Intanto il 7 settembre 1501 viene consacrata la chiesa da Monsignor Galardo, vescovo di Salona; nell’ago­sto del 1507 sale al Monte il Cardinal Federico Sanseverino, vescovo di Novara, e nel settembre il Gran Cancelliere del Ducato di Milano, Ge­rolamo Morone, che in una sua lettera ci dà la prima descrizione della Nuova Gerusalemme. Nel 1514 esce la più antica guida dei Misteri del Monte di Varallo, che ne descrive ben ven­tisette tra terminati ed in via di completamento. Poco dopo visita il Sacro Monte il famoso no­velliere Matteo Bandello. Ma intanto è impegnato nella realizzazione del­la grandiosa impresa Gaudenzio Ferrari, pittore, scultore ed architetto di eccezionali doti, il vero, grande regista di tutto il complesso, operandovi fino al 1528. A lui si devono le opere più ispi­rate, dalle statue dell’Annunciazione, Presepe, Adorazione dei pastori, Circoncisione, al capola­voro della Crocifissione, alla cappella dei Magi. Ormai però il progetto iniziale di riprodurre i Luoghi Santi è stato dimenticato e si va svilup­pando il nuovo criterio di illu strare cronologi­camente i fatti salienti della vita di Gesù. Alla partenza di Gaudenzio l’attività edificatoria si rallenta, ma ormai il Sacro Monte gode di una vasta notorietà. Turbe di pellegrini vi accorrono, e tra essi anche grandi personaggi. Nel 1529 e poi nuovamente nel 1532 vi sale S. Angela Me­rici, la fondatrice delle Orsoline, e sul suo esem­pio vi si reca nel 1530 l’ultimo duca di Milano, Francesco II Sforza, imitato nel ‘35 dalla con­sorte Cristina di Danimarca. Nel ‘33 vi era stata la contessa Borromeo, futura madre di S. Carlo. Nel ‘38 è la volta di Don Alfonso d’Avalos, Mar­chese del Vasto, Governatore del Ducato di Mi­lano, che fa erigere la cappella della Cattura. Lavora per qualche tempo come pittore l’al­lievo di Gaudenzio, Bernardino Lanino, a cui si devono gli affreschi dell’antico Palazzo di Pilato. Nel 1544 è eretta l’attuale cappella del­la Visitazione. Nella seconda metà del secolo, per iniziativa del nobile milanese Giacomo d’Adda e della sua sposa, la varallese Francesca Scarognini, l’architetto Galeazzo 3