Storia Attack STORIA ATTACK | Page 5

Dino Compagni pensava che la politica fosse corrotta e non faceva il bene per i cittadini, per questo prova a cambiarla ma fallisce miseramente e come detto prima, è costretto alla fuga di Firenze. Inoltre dice che la guerra è dannosa per i mercanti perché ferma gli scambi commerciali e costringe i mercanti stessi ad arruolarsi. La memoria degli episodi è ancora calda e viva, e conferisce alla pagina della Cronica una specie di diario.

Il Cavaliere

Audace, valoroso e coraggioso, così l’immagine del cavaliere ci viene presentata in film e opere letterarie, ma chi erano realmente i cavalieri?

Jean de Joinville è uno di essi, nato nel 1224, morto l'11 luglio 1319. Primogenito di una famiglia feudale della contea di Champagne, ancora in giovane età alla morte del padre ebbe il castello di famiglia e il titolo di siniscalco di Champagne(titolo del maestro di casa delle famiglie reali e feudali), vassallo e amico del re di Francia Luigi IX compì moltissime campagne militari tra le quali delle crociate, era un uomo che metteva al primo posto l’onore e la parola data e non mancava mai ad una chiamata del suo sire per difendere la patria.

Jean è il cavaliere per eccellenza, dove anche in assenza di pagamento da parte del suo re si schierò lo stesso sul campo battaglia con il suo esercito; egli non era una persona che teneva per sé i suoi pensieri, molte volte addirittura arrivava a litigare con Luigi IX.

Il cavaliere solitamente non svolgeva lavori se non dietro pagamento, infatti il denaro era considerato molto importante nella società medievale e tutto ruotava intorno ad esso e l’unica differenza tra un cavaliere ed un mercante erano i gesti di “cavalleria” appunto, dove un cavaliere poteva offrire servigi gratuitamente o per cortesia.

All’interno della società venivano trattati con enorme rispetto ed in qual caso fossero stati insultati da un villano avevano il diritto di sguainare la spada.