CHE VITA SULLE CARAVELLE?
Le navi non erano adeguate per solcare l’oceano, spesso erano imbarcazioni adibite ad altri scopi, come navi commerciali o navi da guerra. Fino a quel momento non vi erano delle conoscenze adeguate sulla navigazione (e quindi sulle caratteristiche che devono avere le navi) in mezzo agli oceani, perché fino a quel momento non si erano fatte traversate transoceaniche oceani, o comunque si erano solcati gli oceani ma rimanendo a una distanza vicina alla terra. La flotta di Colombo era ben equipaggiata rispetto a quella di Magellano: nonostante questo le navi che erano capienti e piene di provviste, finirono le scorte molto prima di arrivare, a causa delle scarse conoscenze sulle dimensioni reali del globo.
La vita di mare era molto dura, ed era piena di disagi. Le condizioni climatiche erano dure. Si era esposti continuamente al freddo, all’umidità e alle intemperie, con la mancanza di un letto caldo e di un adeguato corredo da marinaio. Lo scorbuto era una delle malattie più diffuse. Essa era dovuta alla carenza alimentare. I cibi che si mangiavano erano solo cibi conservati, non freschi, probabilmente erano scaduti da tanto tempo, e l’acqua che si beveva era inquinata. Nelle navi di Colombo mancava il cuoco e anche uno spazio adibito a cucina. Altre malattie come la febbre gialla o la malaria, erano causate dalle punture delle zanzare delle coste tropicali, ma anche dalle pessime condizioni igieniche. A bordo delle navi non vi erano medici, anche se sulle navi di Colombo era presente un chirurgo, anche se non si sà se era una persona qualificata.
Nell’equipaggio delle navi non erano presenti marinai qualificati, molte persone venivano dalle classi sociali più basse, e spesso venivano selezionate a caso. I marinai si costruivano da soli i materiali che servivano.
Giulia Peretti