Il regalo
Era un dicembre anomalo .
Niente neve . Nemmeno un fiocco . In cambio la pioggia scrosciante e lamentosa , come una seriosa e attempata impiegata del Catasto , tutti i giorni si presentava puntuale appena albeggiava : ammesso che il grigiore dicembrino di quella grande città del nord , appena spruzzato da qualche luminosità rubata ai fari delle insonnolite e rare macchine di chi lavora come turnista , potesse ricordare l ' aspetto di un ' alba . Ad ogni modo tra un colpo di tosse e un naso gocciolante era giunto il Natale . Beh , quasi : mancavano ancora due giorni .
La gente che sciamava in tutte le direzioni , si divideva in due categorie : quelli che avanzavano con l ' ombrello chiuso e quelli con l ' ombrello aperto . Questi ultimi , probabilmente , o non si erano accorti che aveva smesso di piovere , o non avevano assolutamente voglia di beccarsi le ultime ritardatarie goccioline gelide . Laura non apparteneva a nessuna delle due categorie : semplicemente non aveva l ' ombrello . In cambio aveva le mani occupate da due sacchetti di plastica stracolmi . Aveva fatto la spesa al supermercato del centro perché aveva voglia di distrarsi , vedere gente . Adesso , mentre avanzava nel corso lucido e ricco di vetrine di finta neve d ' ovatta , le braccia stanche la fecero pentire di aver fatto la spesa lontana da casa . Non abitava lontanissimo , ma il peso dei sacchetti sembrava avere il magico e dispettoso potere di aumentare ad ogni passo che faceva . D ' altra parte l ' automobile era in riparazione . Il semaforo rosso del passaggio pedonale la costrinse a fermarsi . Ripensò al mattino precedente e all ' urto che aveva avvertito sulla portiera : scesero entrambi , lei e l ' investitore . Dall ' interno il botto le era sembrato di lieve entità . Invece l ' ammaccatura esterna si presentò estesa . Quella stessa