STILELIB(e)RO Racconti di periferia | Page 42

La principessa Il portiere dell'albergo 'Majestic' non si scompone mai. Finanzieri capaci di capovolgere le sorti del mondo, politici che quando pronunciano il proprio cognome sembrano pretendere l'inchino, attori e attrici con l'Oscar sottobraccio, artisti di fama mondiale e il resto del campionario non smuovono di una virgola il giudizio stampato in faccia a Peter: io vi servo e voi fatevi servire (...senza tante storie, con tutto il rispetto s'intende!) Ma, quella mattina del tardo autunno la sua faccia ebbe un sussulto, come se un sasso fosse improvvisamente caduto nel centro di un laghetto sonnacchioso. Non era solo una questione di bellezza. Donne belle ne vedeva tutti i giorni. Ma, quella ragazza era speciale. Potete fidarvi, se Peter ebbe quella reazione significa che era speciale davvero. Le si avvicinò premuroso e si offrì di portarle la sua valigetta rosa. Ma la... principessa? (il ‘titolo’ si presentò alla sua mente spontaneamente) ringraziò con un sorriso affermando che preferiva occuparsene lei stessa, e che le sarebbe bastato sapere dove fosse la sua camera. Era stata prenotata come Valeria Raimondi. Già, 'Raimondi', come la principale produzione di spaghetti e affini in Europa. "Eppure c'è qualcosa di particolare in quella ragazza... è troppo regale e dolce per essere la figlia in vacanza di qualche industriale", commentò tra se Peter. Quella stessa mattina arrivò anche Pierre Ferrari. Trentenne, mezzo francese (la madre era l'attrice Marie Roy) e mezzo italiano, una Jaguar gialla, bagagli pieni di smoking, un sorriso strafottente e l'espressione patologica di chi ha troppi soldi. Peter conosce Pierre da sempre. E' da quando aveva due anni che i suoi genitori, prima che divorziassero, lo portavano per le vacanze estive al 'Majestic'. Adesso ci viene da solo e in qualsiasi periodo dell'anno. La madre è morta e il padre esce ed entra da una casa di cura per malattie nervose. Pierre Ferrari è moralmente e umanamente un essere inutile; economicamente, invece è utilissimo: intorno a lui lavora un sacco di gente: sarti, orefici, saloni automobilistici,