SPECIALE PLASTICHE E AMBIENTE_2982022001 | Page 38

4green CASE HISTORY / VOLKSWAGEN
Audi ha avviato un progetto per il riutilizzo di materiali plastici provenienti da autovetture mediante riciclo chimico rivelate efficaci per la produzione di moquette e pavimenti , mentre i tessuti riciclati vengono utilizzati per lo smorzamento del pavimento . “ Nel caso del polipropilene , l ’ uso di materiali riciclati è più difficile perché si degradano durante la successiva lavorazione . Quindi le materie prime devono essere di qualità sufficiente oppure bisogna applicare un metodo di riciclo chimico ” conclude Kubínová . Una delle nuove sfide è capire come alzare la percentuale di materiali plastici riciclati all ’ interno delle auto . Tra le possibilità in fase di sviluppo ci sono le fibre ottenute da porzioni inutilizzate di cocco , lino , barbabietola o fondi di caffè , che verrebbero usati come riempitivi della plastica . Tutto questo sempre con l ’ obiettivo di conservare le risorse naturali e sfruttare il più possibile il materiale di scarto .
Le opportunità del riciclo chimico
La plastica , come detto , è un materiale fondamentale nel settore automotive , perché viene usata per realizzare molti componenti delle vetture , che devono soddisfare rigorosi requisiti di sicurezza , resistenza al calore e qualità . Ecco perché finora sono stati impiegati solo materiali derivati dal petrolio per produrre le parti in plastica soggette a un ’ usura particolarmente intensa , materiali che nella maggior parte dei casi non sono riciclabili . Infatti , se la plastica di una singola tipologia può essere riciclata meccanicamente , quella di tipo misto è molto più difficile da riutilizzare . Per questo
Audi e il Karlsruhe Institute for Technology ( KIT ) stanno lanciando un progetto pilota per il riciclo chimico . Il progetto fa parte del Thinktank “ Strategie per le risorse industriali ” e ha come obiettivo il reinserimento di queste parti di plastiche miste in un sistema circolare , che permetta di conservare le risorse . “ Vogliamo creare sistemi circolari intelligenti nelle nostre catene di fornitura e fare un uso efficiente delle risorse ”, spiega Marco Philippi , Direttore Senior della Strategia di approvvigionamento . Il riciclo chimico ha un grande potenziale : se i componenti in plastica fossero prodotti dall ’ olio di pirolisi anziché dal petrolio , si potrebbe aumentare significativamente la percentuale di componenti fabbricati in modo sostenibile nelle automobili . “ Guardando al lungo termine , questo metodo potrebbe anche svolgere un ruolo nel riciclo dei veicoli a fine vita ” aggiunge Philippi . Il progetto pilota “ Riciclo chimico della plastica nell ’ ingegneria automobilistica ” ( Chemical Recycling of Plastics in Automotive Engineering ) non mira solo a creare sistemi circolari intelligenti per la plastica , ma anche definire questo metodo come complementare al riciclo meccanico e alternativo al recupero energetico . La fattibilità tecnica , insieme all ’ impatto economico e ambientale , verranno valutati da Audi e dal KIT , all ’ interno dell ’ Institute for Technical Chemistry ( ITC ) e dell ’ Institute for Industrial Production ( IIP ).
Per la sperimentazione saranno utilizzati componenti dismessi da vetture Audi , come serbatoi del carburante , copricerchi e griglie del radiatore . Attraverso il riciclo chimico , questi componenti in plastica vengono trasformati in olio di pirolisi , ossia un olio ottenuto dal riscaldamento di materiali organici in assenza totale di ossigeno , permettendone così la scissione dei legami chimici . L ’ olio ottenuto attraverso questa procedura ha la stessa qualità dei prodotti petroliferi e in questo modo i materiali che ne derivano rispettano gli stessi standard di qualità di quelli nuovi . Al momento il riciclo chimico è l ’ unico procedimento che permette di convertire le parti realizzate in plastica mista in prodotti di alta qualità , consentendo così il recupero di una gamma più ampia di materie plastiche . Inoltre , un sistema circolare chiuso permette di risparmiare risorse , perché richiede meno materiale primario ; così il dispendio di energia è minore , allo stesso modo delle emissioni di CO2 . Audi è una delle prime Case automobilistiche a sperimentare questo metodo di riciclo . “ Con Audi stiamo svolgendo un lavoro pionieristico ” afferma con orgoglio il Professor Dieter Stapf , Responsabile dell ’ Istituto di Chimica Tecnica ( Institute for Technical Chemistry , ITC ) del KIT . Il Thinktank , infatti , adotta una visione globale dei circuiti delle materie prime e il riciclo chimico può essere una grande opportunità per l ’ industria automobilistica .
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