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4green INTERVISTA / CHARLIE TAN( GLOBAL IMPACT COALITION)
Il team Global Impact Coalition è basato a Ginevra, in Svizzera
La Global Impact Coalition è coinvolta in numerosi progetti nel campo della chimica verde e dell’ economia circolare affrontare alcune delle sfide più impegnative in materia di sostenibilità. Guardando al futuro, puntiamo ad espandere il nostro impatto globale ampliando la platea degli aderenti, coinvolgendo un maggior numero di operatori a valle( come i produttori di beni di consumo e la grande distribuzione) e costituendo partnership internazionali al fine di accelerare l’ e- spansione delle soluzioni. Per raggiungere l’ obiettivo di ridurre le emissioni e promuovere la circolarità nella catena del valore dell’ industria chimica, miriamo soprattutto a:
• L’ implementazione su larga scala di tecnologie all’ avanguardia: il nostro obiettivo è quello di portare dal piano della ricerca a quello dell’ implementazione commerciale innovazioni promettenti come la conversione diretta dei rifiuti in sostanze chimiche e il riciclo avanzato delle plastiche a fine vita.
• Lo sviluppo di nuovi modelli di business: attraverso l’ analisi di scenari collaborativi, joint venture e strumenti finanziari, puntiamo a orientare gli investimenti a favore di soluzioni circolari e a basse emissioni di carbonio commercialmente valide e in grado di competere con i metodi tradizionali.
• La realizzazione di prototipi concettuali( proof of concept) pilota: stiamo identificando nuovi modi per ridurre le emissioni e chiudere i cicli dei materiali attraverso progetti pilota attuabili in grado di dimostrare l’ applicazione pratica e la scalabilità di soluzioni sostenibili in tutti i settori.
Guardando al futuro, continueremo a proporre nuove iniziative, espandere le nostre partnership e sviluppare progetti concreti per consentire la trasformazione su larga scala dell’ industria chimica.
Quali sono le principali sfide che il settore chimico deve affrontare per ridurre le emissioni di carbonio e migliorare la circolarità dei materiali? L’ industria chimica è uno dei settori più complessi ed energivori, il che rende particolarmente impegnativi gli obiettivi di decarbonizzazione e circolarità. Tra le maggiori sfide che ci attendono segnaliamo:
• Disponibilità e scalabilità della tecnologia: molte tecnologie promettenti a basse emissioni di carbonio, come il cracking elettrico, la cattura del carbonio e i processi di termotrasformazione dei rifiuti in sostanze chimiche, sono ancora in una fase iniziale dello sviluppo o al più in fase di progetto pilota. L’ implementazione su larga scala richiede un investimento significativo di capitali, un quadro normativo favorevole e la presenza di infrastrutture adeguate. Ad esempio, sebbene l’ idrogeno verde e il metanolo sostenibile rappresentino potenziali materie prime a basse emissioni, la loro produzione è ancora limitata e costosa.
• Disponibilità dei materiali e relative infrastrutture: il passaggio dalle materie prime di origine fossile ad alternative sostenibili( biologiche, riciclate o derivate da CO₂) richiede importanti adeguamenti delle catene di approvvigionamento. La mancanza di infrastrutture avanzate di selezione e trattamento, in particolare per i rifiuti plastici misti, rappresenta un collo di bottiglia critico nel percorso verso il miglioramento della circolarità dei materiali.
• Allineamento normativo e di mercato: politiche disomogenee e un quadro normativo con differenze tra regione e regione creano incertezza, a discapito degli investimenti a lungo termine nelle tecnologie sostenibili. Mentre nell’ Unione Europea il Green Deal e l’ obbligatorietà dell’ utilizzo di materiale riciclato spingono al cambiamento, altri mercati sono in ritardo nell’ attuazione di iniziative simili.
• Collaborazione intersettoriale: l’ industria chimica non è un mondo a sé: i suoi prodotti si ritrovano in quasi tutti i settori, dall’ imballaggio all’ automotive, dall’ elettronica all’ edilizia. Quindi per garantire una reale circolarità è necessario arrivare a un coordinamento tra le varie parti della catena del valore, anche se da sempre i diversi settori operano a compartimenti stagni. Ad esempio, il riciclo delle plastiche utilizzate in applicazioni automotive è ostacolato da pratiche di demolizione disomogenee, assenza di standardizzazione dei materiali e utilizzo limitato di materiali di riciclo nella produzione di nuovi veicoli.
GIC ha lanciato diverse iniziative innovative. Potete dirci di più su progetti come la circolarità delle plastiche automotive, l’ hub di ricerca e sviluppo per il trattamento dei rifiuti plastici e la raffinazione circolare della plastica?
• Progetto pilota per la circolarità delle materie plastiche nell’ industria automobilistica: ogni anno vengono demoliti milioni di veicoli a fine vita( ELV), ma la maggior parte dei componenti in plastica( oltre l’ 80 % nell’ UE) finisce in discarica o negli inceneritori a causa della carenza di soluzioni praticabili a livello di raccolta, selezione e disassemblaggio. Questo progetto pilota mira a realizzare un processo scalabile per il recupero e il riciclo dei materiali lungo l’ intera catena del valore, dalla raccolta alla demolizione, dai produttori di plastica alle case automobilistiche. Il progetto sta testando un nuovo approccio ai metodi di demolizione, selezione e riciclo per ottenere materiali secondari di alta qualità che possano essere reintrodotti nei cicli di produzione dei veicoli nuovi.
• Hub di ricerca e sviluppo per il trattamento dei rifiuti plastici: l’ hub di ricerca e sviluppo per il trattamento dei rifiuti plastici è stato incubato da Global Impact Coalition nell’ ambito del World Economic Forum. Questo progetto si è trasformato in un’ iniziativa autonoma gestita da TNO, l’ agenzia olandese leader nell’ innovazione. L’ hub di ricerca e sviluppo si concentra sullo sviluppo di tecnologie di trattamento dei rifiuti a basse emissioni di carbonio allo scopo di affrontare le sfide insite nel riciclo della plastica. In risposta alla necessità di tecnologie di riciclo più evolute, questa iniziativa riunisce aziende leader del settore, ricercatori e sviluppatori di tecnologie con l’ obiettivo di esplorare processi innovativi per convertire i rifiuti plastici in preziose materie prime. L’ attività dell’ hub si concentra su tecniche di selezione, decontaminazione e riciclo chimico di nuova gene-
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