sala mostra
ILLUMINARE LA STRATEGIA
Come valorizzare un punto vendita, uno showroom o un’ esposizione attraverso l’ uso strategico della luce, coniugando funzionalità, estetica e opportunità, creando ambienti che migliorano l’ esperienza d’ acquisto del cliente
Frida Nobile
Proseguendo in questo percorso di esplorazione, iniziato nel precedente numero della rivista, delle tematiche chiave che concorrono all’ allestimento e al successo di uno spazio retail, analizziamo un aspetto cardine di ogni ambiente: l’ illuminazione. Un elemento centrale che va oltre la sua funzione pratica e gioca un ruolo strategico nella valorizzazione dello spazio e dei prodotti nelle diverse contingenze. L’ illuminazione non è solo una necessità funzionale, ma una vera e propria leva estetica e commerciale in grado di influenzare la percezione del cliente, migliorare l’ esperienza d’ acquisto e rispondere a specifiche esigenze di branding. Anche in questo caso, ne parliamo con l’ arch. Cristiano Bonesso( progettazioneinterni. net), affrontando la tematica attraverso una segmentazione d’ uso funzionale a mettere a fuoco le svariate esigenze e opportunità.
ILLUMINAZIONE D’ AMBIENTE E ILLUMINAZIONE SU PRODOTTI“ Le strategie illuminotecniche più efficaci si compongono di un sapiente equilibrio e un accorto dosaggio fra luci d’ ambiente e d’ accento, cioè i punti luce dedicati e diretti su prodotti o informazioni. Mentre le luci d’ ambiente saturano lo spazio più o meno delicatamente, con tonalità freddo o calde, le luci d’ accento guidano il cliente all’ interno del punto vendita, portandolo a soffermarsi su alcuni punti e prodotti per poi attirarlo alla postazione successiva. In sintesi, possiamo affermare che la luce d’ accento guida il cliente, valorizzando prodotto e ambiente di vendita.” E prosegue l’ architetto:“ In tale ottica, gran parte delle scelte dipendono da tre fattori chiave: tipologia dell’ allestimento, mix merceologico e posizionamento commerciale. In generale, in negozi di prodotti
di base e ad alta densità espositiva come per esempio i supermercati, si tende a saturare lo spazio con quella che potremo definire‘ luce continua’ raggiungendo così tutti i prodotti esposti. Negli ambienti più fashion e di tendenza, invece- dove occorre creare la suggestione- la scelta sarà più scenografica e teatrale, caratterizzata da“ pieni e vuoti” giocando ad arte soprattutto con gli spot che inducono all’ osservazione dei prodotti, con effetti rarefatti ed evocativi”. Anche il settore alimentare sta muovendosi verso questa direzione, come conferma lo stesso Bonesso:“ Un tale approccio è utilizzato ultimamente anche da brand di food di alta gamma, come ad esempio Eataly, dove i prodotti sono illuminati in modo preciso, con fasci di luce molto stretti, ottenendo effetti particolari e del tutto coerenti al posizionamento commerciale del brand.” Passando ad altri settori, continua l’ architetto:“ Per esempio un’ orologe-
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