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IL RECUPERO DEI CENTRI STORICI

Il centro storico è il cuore della città, con architetture che ne definiscono l’ identità. Interventi su questi edifici richiedono un equilibrio tra valorizzazione del passato e adattamento alle esigenze moderne, rispettando vincoli e migliorando l’ efficienza per la vita contemporanea
Gaia Mussi, foto di Salvatore Gulino, Lillo e Salvatore Giglia
Intervenire sugli edifici nei centri storici richiede attenzione al contesto, conoscenza della normativa e sensibilità verso l’ identità del luogo, sia morfologica sia culturale e sociale. La sfida riguarda edifici storici o non vincolati, ma situati nei centri storici. Nel primo caso, la valenza storico-culturale impedisce interventi di ristrutturazione canonici, mentre nel secondo i vincoli sono urbanistici. Ristrutturare questi edifici è complesso, poiché spesso sono vecchi e in stato di abbandono. Il recupero dei centri storici è attuale e cruciale nell’ architettura contemporanea. Sebbene la cura del centro storico vari a seconda della città, gli edifici in queste aree sono spesso i più difficili da adattare all’ edilizia moderna. Le difficoltà derivano da vincoli urbanistici, paesaggistici, economici, sociali e culturali, rendendo la riqualificazione, soprattutto in alcuni contesti, un’ emergenza, con criticità legate al decoro e alla sicurezza strutturale.
IL NUCLEO ORIGINARIO DELLA CITTÀ La definizione di centro storico è da ricercare in ambito urbanistico, in quanto indica una specifica porzione della città, che conserva un impianto urbano e architettonico di interesse culturale, storico o anche artistico. La costruzione di queste aree risale alle prime fasi di sviluppo e crescita della città, rappresentandone il nucleo originario e spesso anche il cuore da un punto di vista spaziale e geografico. Il centro storico viene preservato e si sviluppano nuove aree urbane in zone adiacenti. Si caratterizza generalmente per una densità edilizia abbastanza elevata, una rete viaria irregolare e un mix funzionale che va dal residenziale, al servizio pubblico, fino al commercio. Spesso la valenza di queste aree è dettata anche dalla presenza di luoghi significativi per la socialità e la vita della città, con piazze, mercati e aree di aggregazione che vantano una lunga storia.
A livello normativo, il principale riferimento da citare è il DM 1444 / 1968, che individua zone territoriali omogenee. Il compito di definire gli strumenti urbanistici per la gestione degli interventi in queste aree è del Comune, che con il proprio regolamento edilizio e piano di governo del territorio detta le regole del gioco. La tendenza è chiaramente quella di preservare l’ area e gli edifici in essa collocati, pur ammettendo eventuali riqualificazioni. In alcuni casi, soprattutto se di particolare pregio, può esservi la sola possibilità di attuare interventi di restauro conservativo. In ogni caso, spesso sono ammesse opere straordinarie e di ristrutturazione, eventualmente con il vincolo di non alterare in modo significativo il disegno delle facciate e il profilo della copertura, piuttosto che le strutture portanti o i materiali di finitura e rivestimento. In altri casi, i vincoli sono ancora meno. In generale, comunque, il recupero degli edifici nei centri storici richiede un approccio multidisciplinare che coniughi competenze tecniche, sensibilità culturale e rispetto delle normative. Fatto ancor più vero nel caso si tratti di edifici sottoposti a vincoli paesaggistici. L’ apposizione di vincoli di beni culturali e paesaggistici avviene nel caso in cui l’ area sia di interesse tale da divenire oggetto di tutela. Ciò non accade per tutti gli edifici di tutti i centri storici. Sono effettuate specifiche valutazioni e appartenere a un centro storico non comporta l’ inclusone automatica del vincolo paesaggistico secondo il Decreto Legislativo 42 / 2004( Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio). Oltretutto, la normativa si fa più variegata con specifiche indicazioni e possibilità per le cosiddette città d’ arte, che possono essere inserite all’ interno della lista del patrimonio Unesco. A seconda del luogo in cui ci si trova, è quindi possibile intercettare interventi tra loro molto differenti, anche in termini di
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