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approfondimenti

L’ ATIPICO MODELLO RETAIL DI PORTE E FINESTRE

Nel vasto panorama di GDS e retail di beni durevoli, la rivendita di serramenti è un caso particolare con specificità uniche. Cerchiamo di comprenderne le logiche attuali, analizzando il processo dalle sue origini e la sua evoluzione. E anche perché sia nata questa rivista e quale contributo abbia portato alla cultura del settore, in passato e oggi
A cura della redazione
Nel periodo tra i Settanta e gli Ottanta, le aziende industriali producevano sia semilavorati sia prodotto finito. Il semilavorato veniva venduto alle imprese artigiane, il prodotto finito alle imprese di costruzione. Molte falegnamerie cominciarono a quel tempo un percorso di evoluzione verso un modello produttivo standardizzato. Alle falegnamerie si rivolgeva la clientela privata( spesso guidata da architetti professionisti, ma non sempre) e le imprese che invitavano i propri clienti a rivolgersi alle aziende artigiane per varianti dei capitolati. Era questa, al tempo, una prassi molto diffusa. Fino agli anni Duemila, la relazione tra produttore e privato / architetto nella fase di vendita si risolveva in una narrazione verbale delle caratteristiche del prodotto, nella condivisione di disegni e di nodi di serramenti e, in crescendo, nella visita di un angolo del capannone o di un magazzino, inospitale e poco accogliente, allestito con qualche porta e qualche finestra. Se inizialmente il dialogo era prettamente tecnico, con
Fino ai primi anni Novanta l’ esposizione di porte e finestre era limitata a un’ area circoscritta dello stabilimento produttivo( in assenza di foto d’ epoca utilizzabili abbiamo sfruttato l’ AI)
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