SeaCastle Magazine SeaCastleMagazine n.1, luglio 2017 | Page 18

SICILIANTICA INFORMA / NEWS FROM SICILIANTICA Culture stratificate I gnazio Sottile è il presidente della sezione castellammarese di SiciliAntica, associazione che da più di un ventennio opera in Sicilia. Per quanto riguarda il territorio di Castellammare, che tipo di insediamenti antichi avete fin qui rilevato? Esiste una mappatura? Questo territorio nel passato è stato colonizzato e abitato da un’infinità di civiltà e culture: dal neolitico (Abisso dei Cocci e Grotta dell’Uzzo) alle civiltà elleniche (con le Terme Segestane, l’Emporio Segestano e i suoi reperti subacquei sparsi nelle acque del golfo), dai Romani (insediamenti nel territorio di Baida, testimonianze subacquee nello specchio di mare antistante il porto e le fornaci sulle rive del fiume San Bartolomeo) alle presenze bizantine (Grotta di Santa Margherita e necropoli di Piano Vignazzi), dagli arabi (villaggi sparsi su tutto il territorio e il primo nucleo difensivo del nostro castello) a tutte le civiltà e le genti che si sono insediate a Castellammare del Golfo per la sua importanza strategica, ad esempio Angioini e Aragonesi. Proprio per la presenza di così tante testimonianze archeologiche e storiche stiamo pensando di redigere una nuova mappa tematica del territorio assieme al Comune. Il territorio comunale di C/mare è molto ampio; ha una superficie di 127 km quadrati. Dalle vostre indagini qual è stata la zona più urbanizzata nel passato e perché? Le aree d’interesse archeologico sul nostro territorio sono veramente tante e anche di una certa importanza. Da circa quattro anni stiamo lavorando, di concerto con le Soprintendenze e con l’Università di Granada, su un’area a cavallo fra i territori comunali di C/mare e Custonaci. Inoltre, durante l’anno mille l’area fu insediata da popolazioni islamiche non assoggettatesi al dominio Normanno. E ancora, la presenza di abbondanti sorgenti d’acqua e la ricchezza 18 S ea C astle M agazine delle terre hanno qui determinato l’insediamento di villaggi dotati di granai, necropoli e mulini di varie epoche, fin dal mesolitico. I vostri interventi a fianco della Soprintendenza del Mare continuano?  Un rapporto di grande collaborazione ci lega alla Soprintendenza del Mare, che fin qui ha dato lodevoli risultati e continua. In alcune sale del Castello Arabo Normanno sono state allestite delle teche e delle aree espositive dedicate alle scoperte effettuate lavorando insieme. Inoltre, per nome e per conto della Soprintendenza di Trapani e della Soprintendenza del Mare, abbiamo rinvenuto reperti subacquei dal VI secolo a.C. fino alle dominazioni Aragonesi e Angioine, e anche pubblicato lavori di studio. Qualche anticipazione per i prossimi mesi? SiciliAntica ha curato la redazione di un articolo tecnico, sulla