l’avrebbe convinto, anche ad avere una settimana a disposizione. E Willy questa settimana non l’aveva.
Di sicuro sarebbero stati molto delusi di lui, i suoi datori di
lavoro.
La sua missione segretissima non era più segreta, più trascorreva il tempo più aumentava il rischio che qualcuno potesse scoprire il suo mezzo di trasporto, parcheggiato sul
tetto. Difficile immaginare cos’altro potesse andare storto.
Il sacco. Certo. Non ci aveva pensato. Poteva andare peggio,
si.
Se quel ragazzetto non avesse avuto di quelle paure immaginarie e avesse visto cosa realmente conteneva, quella spiacevole situazione avrebbe potuto risolversi in una manciata
di secondi, in modo pressocché indolore da quanto sarebbe
stato rapido.
Ci avrebbe pensato il sacco ad occuparsi di quel fastidioso
ragazzino che intralciava i suoi piani…
Un problema alla volta, Willy. Si andava ripetendo con una
cadenza monotona. Incredibilmente la cosa sembrava funzionare. Era abbastanza tranquillo, nonostante avesse tutti
i motivi per preoccuparsi. Al sacco poteva anche venire di
provvedere da sé alla cena, di solito cenava a quell’ora là.
A quest’eventualità non voleva nemmeno pensarci, brrr.
Dare da mangiare al sacco ad intervalli regolari era senza
dubbio, e di gran lunga, l’accorgimento migliore per farlo
star buono. Dopo aver mangiato, infatti, sazio e rifocillato,
tendeva ad addormentarsi e per un po’ di tempo non c’era
pericolo.
Ora però sembrava cominciasse a dare i primi segni di inquietudine. Con la coda dell’occhio Willy poteva accorgersi
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