menti cosa ci faccio qui?
Aveva ricevuto l’ordine di recarsi lungo il limitare della foresta di Görlitz, direttamente dall’ammiraglio Wilhelm Canaris, e raccogliere il misterioso passeggero nel punto convenuto. Non sapeva quale era la missione di Schmidt, se non
che fosse collegata in qualche modo all’operazione Valchiria.
I dettagli del piano erano segreti e ognuno dei partecipanti
era a conoscenza dello stretto necessario per il proprio ruolo; anche se il progetto era chiaro a tutti: eliminare Hitler!
Lame di luce filtravano dalle fronde rigogliose del bosco circostante, rifrangendosi sui vetri della berlina in un’inquietante gioco di luci e ombre in movimento. Fabian avrebbe
voluto convincersi che il sudore prodotto dal suo corpo fosse solo colpa del caldo e dell’umidità, ma sapeva benissimo
che la tensione per l’incarico non era da meno.
- Dovremmo aver già passato Görlitz. - riprese Fabian dubbioso, chiedendosi tra sè e sè perché cercasse di fare conversazione con il presunto camerata, dato che quelle di prima
erano state le prime parole che gli aveva sentito pronunciare da quando era salito in macchina.
- Non ho visto strade e nemmeno costruzioni. - riprese in un
borbottio.
In effetti, su questa stradina immersa nel bosco non si vede
proprio un accidente!
Schmidt non rispose, il volto spigoloso e ben rasato rivolto al finestrino. Sopra un completo elegante grigio fumo, indossava un soprabito chiaro e sul capo portava un cappello
di feltro a cupola alta. Fabian occhieggiò nervoso nello specchietto, incapace di comprendere come il suo passeggero
non sembrasse subire minimamente il caldo: non vi era una
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