L’espressione di Smith si fa d’un tratto cupa. - Forse il suo
ripogrammatore si è rotto Lo guardo fisso negli occhi, perplesso e preoccupato dalla
sua reazione. Lui deve accorgersene, perché la sua espressione si rilassa. Afferra il mio bicchiere e me lo porge. - Per
favore, Anderson. Non è già stata una mattinata pesante?
Non voglio parlare di questo caso nella nostra pausa. Bevi e
rilassati. Il mio sguardo rimane fisso su di lui. Alla fine mi arrendo:
spengo il taccuino e prendo fra le mani il mio Gotto Pangalattico. Con un sorso infuocato, l’alcol mi scivola lungo la gola.
Torno a casa con un gran mal di testa.
Lascio le chiavi sul tavolino d’ingresso. Il sistema di sicurezza della casa mi avverte che mia moglie non è in casa. Poco
male, posso lavorare in pace.
- Signor Anderson, il tasso alcolico nel suo sangue è troppo
alto - mi avverte la casa, con un tono di ammonimento. Probabilmente impostato da mia moglie.
- Oh, per piacere, fatti i cazzi tuoi - dico, scuotendo la testa.
Uno scomparto sul muro si apre mentre mi tolgo il cappotto.
- Un cerotto cambia-umore, signor Anderson? - No. -
- L’aiuterà a lavorare meglio, signor Anderson. La ignoro e vado in cucina per mangiare qualcosa. Ordino
delle fish and chips al forno e attendo seduto su una delle
sedie.
- Signor Anderson, prenda un cerotto. -
- Certo che sei insistente, eh? - mi lamento, rivolto alle pareti. - Mi chiedo il perché di questa insistenza. - Comando non identificato. Richiesta annullata. Signor An-
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