antica lingua che avevano usato finora per comunicare tra
loro. Forse per un’atavica gelosia nei confronti della divinità maggiore, o forse perché le preghiere di ringraziamento
non erano state rivolte direttamente a lui, tornò indietro,
alzò uno dei suoi enormi piedi e in un attimo schiacciò tutte
e sette le processionarie.
***
- Sono pericolose, uccidono i cani e gli uomini. - bofonchiava
il vecchio visibilmente adirato, mentre i bambini non capivano di cosa stesse parlando.
- Vanno uccise subito, c’è anche una legge che rende obbligatoria la disinfestazione. Le processionarie, quei piccoli bruchi che si spostano in fila
indiana per raggiungere i rami più alti dei pini, non potevano
più ascoltare questo discorso. Ora giacevano morte, completamente schiacciate dal peso dell’ignoranza e di un enorme
piede che le aveva spiaccicate su un marciapiede a ridosso
di una strada molto trafficata.
Le abbondanti piogge primaverili le avevano risvegliate, costringendole ad uscire dalle loro tane e a dirigersi verso la
salvezza degli alti rami dove avrebbero poi compiuto la metamorfosi che avrebbe permesso l oro di volare via per deporre nuove uova. Avevano evitato il pericolo della strada e
dei potenziali nemici che erano preparate ad affrontare con
i loro aculei, ma nulla avevano potuto contro l’impenetrabile
cuoio di un vecchio mocassino.
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