- Qui leader. STOP. Avanti con cautela. STOP. Arpioni pronti.
STOP.
Questa volta il messaggio venne trasmesso con notevole intensità, affinché potesse arrivare fino all’ultimo convoglio
senza errori di trasmissione. Difficilmente gli arpioni urticanti avrebbero potuto danneggiare seriamente una creatura così grande e dalla corazza così spessa, a meno di riuscire a colpirla in un punto sensibile e non protetto, come ad
esempio un occhio oppure la lingua. I colpi a disposizione
però erano limitati e non potevano essere sprecati, quindi
bisognava aspettare che il mostro si avvicinasse parecchio
ed essere certi di colpirlo in modo efficace. Terremoti, inondazioni e ora anche creature mostruose: Dio, gli Dei, tutti li
avevano davvero abbandonati al loro destino.
Concentrato sul pericolo incombente, Timothy non si accorse subito che uno dei grossi rami che ostruivano il cammino
era stato sollevato in aria e deposto di lato. Qualche frammento era crollato ricoprendo di polvere i convogli quando
l’enorme mano era scesa dal cielo e aveva indicato la via alla
processione. Le preghiere di Timothy avevano ricevuto risposta e, venuto chissà da dove, si era materializzato al suo
fianco un essere di aspetto umanoide dalle dimensioni spropositate, più grande ancora del mostro che li stava minacciando. Anch’esso mostrava curiosità nei loro riguardi, ma
dai suoi occhi verdi non sprizzavano rabbia né aggressività, ma solo pace e curiosità. Era un dio dell’antichità: questi
parlò in una lingua incomprensibile, recitando chissà quali
antiche formule magiche, si ridusse di dimensioni in modo
da poter osservare più da vicino i convogli. Quindi parlò ancora, con voce di tuono che sembrava un nuovo richiamo
verso il cielo, e di lì a poco arrivarono un’altra, poi due e in-
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