SB Storie Bizzarre SB N7 | Page 54

servita a placare il fluire dell’acqua. La temperatura media del pianeta si stava alzando e questo stava liberando l’acqua imprigionata nel ghiaccio. Sempre più spesso, infatti, le pianure venivano allagate da improvvise precipitazioni temporalesche e dalle esondazioni dei fiumi; con le pianure anche le dimore dei coloni subivano la stessa drammatica sorte. Erano sempre più numerosi i gruppi che abbandonavano i loro rifugi per raggiungere i pinnacoli celesti, le colonne che dal terreno puntavano verso lo spazio, dai quali avrebbero potuto prendere il volo. Forse la terra si sarebbe trasformata in un unico immenso oceano, ma i coloni non sarebbero di certo rimasti lì per scoprirlo e per morirci annegati. - Qui leader. STOP. Passaggio tra massi. STOP. Attenzione. STOP. Possibili instabilità. STOP. Un messaggio insolitamente lungo: la carovana si fidava ciecamente del suo leader e in genere tendeva a risparmiare il più possibile le sostanze organiche per lo scambio di messaggi di estrema importanza. Il convoglio sette ricevette soltanto: - Qui sei. STOP. Passaggio tra massi. STOP. E così fecero. La fortuna fu dalla loro parte e non ebbero incidenti. Anche il tempo sembrava voler concedere loro una tregua: uno squarcio tra le nuvole illuminava il loro cammino e il paesaggio desolato che li circondava. A una prima occhiata poteva sembrare un deserto post-nucleare, ma la vita, quella che sapeva ancora adattarsi all’ambiente che la circonda, pullulava. Piccole e semplici creature si muovevano sfuggenti tra i rottami del vecchio mondo, e con esse altre creature ancor più microscopiche che Timothy non poteva distinguere ad occhio nudo. Chissà quante di esse li accompagnavano proprio in quel momento. Sarebbero rimaste 54