SB Storie Bizzarre SB N3 | Page 39

lo. Noi lo affronteremo e lo vinceremo. Andiamo. I tre eroi si alzarono e si avviarono a salire il fianco della Crosta del Tordo, seguendo le tortuose anse dell’impervio sentiero che conduceva all’oscuro pertugio. Giunti alla grotta, Marmotta estrasse una torcia e l’accese con la sua pietra focaia, Martell sfoderò la possente lama e preparò lo scudo istoriato, dono della megera, Seline preparò la bacchetta che la vecchia le aveva affidato. E si infilarono nell’oscurità. ... Un odore di carne speziata impregna l’atmosfera e si mescola al fetore di escrementi e al puzzo di muffa e formaggio andato a male. Un rozzo focolare, ricavato a ridosso di una parete di roccia convessa, ospita un grande fuoco che scoppietta allegramente riempiendo l’ambiente di fumo acre. Sopra il focolare c’è un grosso pentolone. All’interno del pentolone un liquido denso bolle vivace. Un desco povero, con un piatto di legno e un orcio di terraglia, è approntato su un ceppo enorme che per l’occasione è stato ricoperto da una tovaglia indaco, macchiata di sangue. Una figura abnorme appare nel cerchio di luce del fuoco. La sua pelle è verde marcio, i suoi occhi sono enormi e arrossati, lacrimosi. La sua bocca è larga, sdentata e bavosa, il naso schiacciato e incrostato di muco secco. Pochi peli arruffati gli spuntano a ciuffi dal cranio deforme. Il petto enorme è avvolto in una rude pelle di capra vagamente lavorata e non conciata. Brandelli di carne rinsecchita, della capra che di quella pelle un tempo si rivestiva, penzolano a ogni movimento dell’energumeno. I suoi passi pesanti riecheggiano tra le volte irregolari del suo antro-tana. L’orco sorride mentre con un grosso bastone, un 39