SB Storie Bizzarre SB N1.0 | Page 55

un lembo di una benda bianca, dalla quale si notava una piccola macchia scura, forse di sangue rappreso. E il riverbero della luce del riflettore mise in risalto la sua eterocromia: aveva un occhio azzurro e l’altro nero. - Benvenuto ad Auschwitz, Hauptsturmführer Schäfer - lo accolse Fuchs con un sorriso stanco. Mengele l’osservava invece con occhi indagatori, quasi cercasse di capire all’istante con chi aveva a che fare. Prima che Geert potesse rispondere ai convenevoli del colonnello, altre luci si accesero una dopo l’altra, seguite da clangori metallici, e la notte fu trafitta dal lucore artificiale dei riflettori … algidi fiori di luce che sbocciano nella notte ad illuminare l’immota banchina. Geert avrebbe voluto annotare quel pensiero poetico sovvenutogli sul suo diario, ma non gli era possibile e cercò di ripetere la frase nella sua mente un paio di volte per non scordarsela. Solo in quel momento comprese di trovarsi allo scalo merci della stazione di Oświęcim, e per l’esattezza alla Judenrampe nei pressi di Birkenau. - Siete fortunato - soggiunse Fuchs. Tossì un paio di volte e continuò: - Stiamo attendendo un carico da est. Potrete assistere all’arrivo di un treno e alla selezione della forza lavoro. - Potrete iniziare subito a redigere il vostro rapporto disse Mengele con un sorrisetto mellifluo. Geert avrebbe voluto rimandare quella spiacevole incombenza, adducendo come scusa la stanchezza del viaggio, ma comprese che l’occasione non andava sprecata. Si auspicò soltanto che i due ufficiali non avessero pianificato una dimostrazione a suo unico uso 55